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Dominik Paris conquista la Saslong: Il tabù è spezzato dopo 22 anni

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Dominik Paris. Afp
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Un grido di trionfo ha squarciato il silenzio delle Dolomiti: Dominik Paris ha infranto un lungo digiuno italiano, imponendosi nella discesa libera sulla mitica pista Saslong. Dopo 22 anni, dall’epoca d’oro di Kristian Ghedina nel 2001, nessun italiano aveva più toccato quel gradino più alto del podio nella discesa della Val Gardena. Il ‘Domme’ nazionale, il discesista più forte che la nostra nazione abbia mai avuto, si è inginocchiato al traguardo, segnando non solo il tempo migliore, ma anche una pagina di storia.

Da quando, nel marzo dello scorso anno, aveva salutato l’ultima vittoria in Coppa sulla pista di Kvitfjell, Paris non aveva più assaporato il gusto della vittoria, e un 55° posto nel superG di ieri non prometteva certo scintille. Eppure, il campione di Ultimo ha risposto alle aspettative con un’autentica magia: una discesa non perfetta, ma pur sempre la più veloce, l’unica sotto i due minuti con il crono di 1’59″84.

Dominik ha lasciato il suo segno in particolare nel tratto delle Gobbe del Cammello, ha tenuto il secondo tempo fino al Ciaslat e, nonostante un quinto posto nel settore, ha spinto sull’acceleratore nel finale, raggiungendo un picco di velocità impressionante: 122,60 km/h. Ha chiuso con 44/100 di vantaggio sul norvegese Kilde, in una gara dove solitamente si lotta per centesimi di secondo.






Con questo successo, Paris raggiunge la quota di 22 vittorie in Coppa del Mondo, di cui 18 in discesa, eguagliando così la leggenda Eberharter. Solo Klammer e Muller ne hanno al loro attivo di più. La risposta del campione alla concorrenza, sempre più agguerrita, con avversari del calibro di Kilde e Odermatt, quest’ultimo finito al settimo posto.

Il podio ha visto salire, oltre al secondo classificato Kilde, anche l’americano Bennett, staccato di 60/100. Tra gli italiani, ottima la prestazione di Mattia Casse, che ha chiuso settimo a pari merito con Odermatt, e di Florian Schieder, quindicesimo. Innerhofer ha concluso la gara in diciottesima posizione.

Per Dominik Paris si apre un’ulteriore vetrina nel firmamento delle classiche, accanto ai suoi successi a Bormio, Kitzbuehel, Garmisch, Aspen e Kvitfjell. Un trofeo tanto atteso, che riconferma il suo talento e la sua determinazione, e riporta l’Italia sul tetto della Val Gardena, dominio incontrastato delle sue discese leggendarie.

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