Alto Adige
Documento sulla responsabilità dei sindaci. I sei punti dell’associazione nazionale comuni italiani

Roma, centro congressi Angelicum. Non è sempre colpa dei sindaci. Si è tenuto oggi il primo consiglio nazionale Anci, l’associazione nazionale dei Comuni italiani, in presenza da quando è iniziata la pandemia. Per tutto l’Alto Adige era presente il consigliere comunale di Bolzano Marco Galateo. L’incontro aveva al centro dell’ordine del giorno, oltre al bilancio consuntivo 2020 dell’associazione, un documento con sei punti destinato a Governo e Parlamento sulla responsabilità dei sindaci.
Su questa figura infatti nel nostro ordinamento ricade la responsabilità oggettiva anche per fatti di non diretta competenza. Emblematico il recente caso di un bambino di Crema, ferito con una porta anti incendio in un asilo nido che ha fatto scattare sul libro degli indagati il primo cittadino.
Questi i punti del documento votato all’unanimità dall’assemblea:
1. I sindaci chiedono l’equiparazione del regime sanzionatorio applicato agli altri organi elettivi di governo in caso di procedimenti penali.
2. La possibilità per i sindaci di comuni al di sopra di 20 mila abitanti di candidarsi in Parlamento, come avviene già per i presidenti di Regione (non vale per l’Alto Adige dove il presidente viene eletto dal consiglio provinciale), esercitando successivamente il legittimo diritto di opzione.
3. Per i sindaci di comuni fino a 5 mila abitanti di poter svolgere più mandati e per quelli fino a 15 mila abitanti di svolgerne tre, lasciando poi agli elettori la facoltà di confermare o meno il primo cittadino.
4. Uno status giuridico ed economico proporzionato alle responsabilità e alle funzioni. Sostanzialmente si tratta di una agibilità istituzionale ed amministrativa fondata su una diretta corrispondenza fra azione amministrativa e d’eventuali imputazioni di responsabilità.
5. Un intervento sui poteri di ordinanza sindacale, ai sensi degli articoli 50 e 54 del TUEL che delimiti la responsabilità, ai soli casi specificamente previsti dalla legge, di esercizio o mancato esercizio del relativo potere.
6. Una precisa definizione che qualifichi l’attività di indirizzo politico e l’attività di gestione amministrativa.
Così Galateo, unico partecipante dell’Alto Adige: “Ho votato anch’io a favore del documento, perché la responsabilità in capo ai sindaci può veramente dare luogo a profonde ingiustizie. Il caso di Crema ne è un esempio lampante. Non si può addossare sui sindaci la responsabilità di fatti che non dipendono direttamente dal loro comportamento”.
L’incontro è stata anche l’occasione per uno scambio di vedute con il presidente dell’Anci, sindaco di Bari Antonio Decaro e con l’on. Vittorio Sgarbi sempre molto interessato allo sviluppo di Bolzano.
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