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Bolzano

Dispersione scolastica, progetti FSE online per oltre 3.000 studenti

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Anche il Fondo Sociale Europeo, in linea con quanto effettuato nelle scuole altoatesine, per affrontare le difficoltà scolastiche conseguenti all’emergenza COVID-19 ha autorizzato, da metà marzo 2020, periodo estivo compreso, il ricorso alla formazione e al supporto personale e formativo a distanza a favore di studenti e studentesse per le attività da esso cofinanziate.

Si sono dunque svolti a distanza progetti contro dispersione e abbandono scolastico rivolti agli allievi delle scuole secondarie di primo e secondo grado e dei percorsi di istruzione e formazione professionale per i tre gruppi linguistici. Complessivamente sono stati circa 900 gli allievi e 220 i docenti che hanno preso parte alle lezioni a distanza per un totale di 4.134 ore, di cui 1.300 d’aula e 2.800 individualizzate. Nel servizio socio-pedagogico gli studenti coinvolti sono stati 2.137 per un totale di 16.590 ore di cui almeno 10.000 a distanza da 250 tra docenti ed educatori.

Importanza del servizio socio-pedagogico 

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Grande importanza ha rivestito il servizio socio-pedagogico, che, accanto ad un’attività di prevenzione dell’abbandono scolastico, offre una sorta di “sportello” con un importante punto di riferimento per i ragazzi capace di ridare motivazione evitando la fuoriuscita dello studente dalla scuola. Vi si approfondiscono le capacità personali, situazioni di conflitto, si supporta l’orientamento professionale ma anche si offre un sostegno per affrontare i problemi personali, individuare un metodo di studio o supplire alla necessità di compagnia.

Dopo le difficoltà inziali, grazie al “filtro” tecnologico imposto dalla distanza le relazioni tre educatori e studenti sono risultate in molti casi agevolate. La flessibilità offerta e l’utilizzo di canali vicini al mondo degli adolescenti, quali Zoom, Microsoft Teams, Skype ma anche WhatsApp e Instagram, hanno rappresentato un ulteriore punto di forza. Ideale sarebbe un affiancamento anche per il futuro alle tradizionali modalità di erogazione delle attività. Claudia Weiler, direttrice del Fondo sociale europeo, si è detta soddisfatta: “Siamo contenti che, nonostante la complessità delle regole, siamo riusciti, in breve tempo, ad adattare il sistema alle nuove esigenze riuscendo a dare in tal modo un supporto concreto ai ragazzi”. 

Positivo anche il giudizio espresso dai dirigenti scolastici

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Quando i primi di marzo 2020 nelle scuole è stata sospesa l’attività didattica in presenza, gli educatori hanno dato la loro disponibilità a supportare gli alunni a distanza” spiega Vincenzo Gullotta, direttore per l’istruzione e la formazione italiana. “Questo è avvenuto grazie all’impegno dei dirigenti scolastici, dell’ente gestore, ma soprattutto grazie alla flessibilità organizzativa dell’Ufficio FSE, che ha dato il consenso a destinare a supporto della didattica a distanza le risorse già assegnate.

In poche settimane tutte le scuole hanno saputo “riconvertire” le ore di didattica in presenza in un numero considerevole di ore di didattica a distanza, salvaguardando così la continuità di un servizio già attivato, mantenendo agganciati alle attività della scuola alunne e alunni per i quali il rischio della dispersione e dell’abbandono scolastico in quel particolare momento cresceva”, ha detto Gullotta.

“Questa preziosa collaborazione si ritrova anche oggi, prima di tutto nella gestione di una situazione mutevole, a causa delle quarantene, che impone la convivenza tra attività in presenza e a distanza. Ma anche nelle attività di sostegno all’orientamento per gli studenti di terza media proposte dagli educatori per fare in modo che gli studenti abbiano gli strumenti necessari ad effettuare una scelta più corretta possibileha concluso Gullotta.

Per Gustav Tschenett, direttore per l’istruzione e la formazione tedesca, è “importante e prezioso che, anche in tempi di crisi, sia possibile garantire un servizio di consulenza e confronto ai ragazzi”. 

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