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Bolzano

Dirigenti, la Provincia introduce lo “smart working”

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Foto: USP/Hannes Wisthaler
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“Nuove flessibilità: il lavoro agile”: questo il titolo del convegno svoltosi nei giorni scorsi a Bolzano, a cui hanno partecipato 150 dirigenti dell’Amministrazione provinciale.

Attraverso l’utilizzo del cosiddetto “lavoro agile” o “smart working” la Provincia annuncia di volere migliorare la propria attrattività e concorrenzialità nell’ambito del mercato del lavoro.

Nel suo intervento al convegno, l’assessora provinciale competente per il settore del personale, Waltraud Deeg ha affermato che “i lavoratori hanno bisogno di buoni presupposti per fare una scelta nell’ambito del mercato del lavoro ed è nostro compito definire queste condizioni quadro”.

La Deeg ha quindi esortato i dirigenti presenti al convegno ad operare allo scopo di creare una nuova cultura dirigenziale.

Ma di che tipo?

I principali vantaggi del modello di “lavoro agile”, affermano gli esperti provinciali, vengono identificati nella maggiore conciliabilità tra la famiglia ed il lavoro e nella maggiore attrattività del posto di lavoro.

L’obiettivo sarebbe dunque quello di rendere più attrattivo il contesto lavorativo provinciale per chi sarà chiamato a lavorarci a livello dirigenziale.

Marjaana Gunkel, docente della Facoltà di economia della LUB, ha posto l’accento sullo strumento dei colloqui individualizzati che possono consentire l’identificazione, nell’ambito del “lavoro agile”, di soluzioni positive sia per il datore di lavoro che per il lavoratore nell’identificazione di un equilibrio tra i tempi del lavoro e della famiglia.

Nel concreto, il modello dello “smart working” prevede la possibilità per il collaboratore di svolgere le proprie mansioni in maniera indipendente dal posto di lavoro.

Attualmente questa opportunità è già operativa nell’ambito dell’amministrazione provinciale grazie al telelavoro, grazie al quale il dipendente può svolgere una parte del proprio lavoro da casa.

Un modello che esiste già dal 2000 anche in Trentino.

Attualmente oltre il 12% dei 4000 dipendenti della Provincia di Trento utilizzano infatti una delle quattro possibili forme di “smart working”, e tra questi anche alcuni dirigenti.



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