Alto Adige
Dieci arresti, venti denunce, centinaia di persone identificate, l’esito di una settimana di controlli del territorio
Nel corso della settimana, come disposto dal Questore di Bolzano, tutti gli Uffici della Polizia di Stato presenti in provincia hanno svolto servizi straordinari di controllo del territorio.
Si è trattato di attività che si sono aggiunte a quelle poste in essere quotidianamente, nell’arco delle 24 ore, per prevenire la commissione di reati o intervenire prontamente nel caso in cui si verifichino.
A Bolzano, le pattuglie della Squadra Volante della Questura sono dovute accorrere diverse volte per contrastare episodi di violenza che avrebbero potuto avere conseguenze ben più gravi senza il tempestivo intervento dei poliziotti, che, in alcuni casi, hanno anche riportato lesioni ad opera di soggetti particolarmente agitati.
Un primo caso da evidenziare si è verificato quando a chiedere aiuto è stata una donna che aveva appena subìto un’aggressione da parte di un conoscente. Questi si era presentato sotto casa sua, suonando insistentemente il campanello e pretendendo delle spiegazioni in merito ad un incontro di qualche giorno prima.
Nonostante la giovane avesse evitato, per timore, di aprire il portone, il predetto era riuscito in qualche modo ad entrare e si era presentato dinanzi alla sua porta di casa, iniziando a bussare.
La donna, in imbarazzo per la situazione che si stava venendo a creare e per evitare ulteriori disturbi al vicinato, aveva acconsentito a seguirlo all’esterno del condominio per cercare di chiarire la situazione senza presagire cosa l’attendesse non appena giunta in una zona appartata.
Secondo il suo racconto, l’uomo, infatti, molto adirato per una presunta mancanza di rispetto da parte sua, poiché non aveva aderito alle sue avances, l’avrebbe improvvisamente colpita al volto con alcuni schiaffi e, quando aveva cercato di chiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine con il cellulare, glielo avrebbe strappato di mano, colpendola nuovamente con dei ceffoni, per poi allontanarsi di corsa. Fortunatamente la vittima era in possesso di un secondo telefonino ed era così riuscita ad allertare il “112” che aveva inviato sul posto una Pantera della Polizia.
I poliziotti, acquisite immediatamente le descrizioni dell’aggressore e del cellulare sottrattole con violenza, grazie alla perfetta conoscenza del territorio e delle possibili vie di fuga, riuscivano in pochi minuti ad individuare l’aggressore, trovandolo ancora in possesso del telefonino della vittima. Al termine delle successive verifiche, l’aggressore veniva tratto in arresto per il reato di rapina, per essersi impossessato con violenza del cellulare della vittima.
Poche ore dopo, un’altra donna richiedeva l’intervento urgente della Polizia, in quanto una coppia di conoscenti aveva appena tentato di aggredirla con delle armi improprie. La richiedente riferiva, in maniera concitata, di aver trascorso la serata in casa assieme alla coppia, aggiungendo che, ad un certo punto, in seguito ad una discussione lei e l’altra donna si erano azzuffate e, pertanto, aveva chiesto ad entrambi gli ospiti di andarsene da casa sua. I due si sarebbero però ripresentati poco dopo con intenzioni bellicose.
Una volta aperta la porta, la donna se li era infatti trovati di fronte, armati con una mazza da baseball, un taglierino ed un estintore, che azionavano nella sua direzione, cercando inoltre di aggredirla con la mazza che veniva utilizzata anche per danneggiare la porta. La richiedente riusciva a fatica a richiudere l’uscio ed a rifugiarsi all’interno del suo appartamento, richiedendo l’urgente intervento al “112”.
Gli operatori di due Volanti, giunti sul posto in pochi istanti, si trovavano davanti gli aggressori, appena usciti dal portone del condominio ed evidentemente alterati dall’assunzione di alcol o stupefacenti. Entrambi iniziavano immediatamente ad inveire verbalmente contro i poliziotti con una raffica di insulti e minacce, rifiutandosi di fornire i documenti e cercando di allontanarsi per sottrarsi alle necessarie verifiche.
Invitati a salire sull’autovettura di servizio per essere accompagnati in Questura per l’identificazione, si scagliavano contro i poliziotti colpendoli con calci e pugni, sino a quando venivano a fatica immobilizzati e fatti salire sulle Volanti. Una volta in Ufficio, la donna, che continuava ad insultare ed a minacciare gli operatori, veniva trovata in possesso di un contenitore con all’interno 7,40 grammi di cocaina.
Nel condominio venivano inoltre sequestrati la mazza da baseball ed il taglierino utilizzati in precedenza dalla coppia di aggressori e veniva accertato che i medesimi avevano anche infranto una vetrata dell’androne condominiale. Al termine dei necessari adempimenti, i due venivano arrestati e condotti in carcere, mentre i due poliziotti si sottoponevano alle cure dei sanitari.
In un altro caso, mentre si stavano recando presso l’abitazione di un soggetto sottoposto agli arresti domiciliari per sottoporlo ad un controllo, due poliziotti venivano violentemente aggrediti da due pregiudicati che erano appena usciti dalla stessa. I due uomini erano stati invitati a fermarsi ed a fornire le generalità poiché il loro amico non avrebbe potuto ricevere visite né accompagnarsi a pregiudicati.
Entrambi si trovavano in evidente stato di alterazione e reagivano con violenza alle richieste dei poliziotti, cercando di sottrarsi al controllo, colpendo gli Agenti e tentando di trascinarli lungo le scale. Grazie all’intervento di una seconda pattuglia, giunta rapidamente sul posto, i due venivano immobilizzati e condotti in Questura, dove continuavano ad inveire contro gli operatori, insultandoli e minacciandoli pesantemente, venendo pertanto arrestati e condotti, anch’essi, agli arresti domiciliari.
Nel corso di una serata, durante la consueta attività di controllo, una Volante fermava un giovane a bordo della sua autovettura e, in considerazione di alcuni indizi che facevano presumere il possesso di sostanze stupefacenti, lo sottoponeva ad un’accurata verifica, successivamente estesa alla sua abitazione.
Qui poliziotti rinvenivano e sequestravano 17 dosi di cocaina, per un peso complessivo di 45 grammi, nonché 940 euro in contanti, considerati provento dell’attività di spaccio. Il ragazzo, incensurato, era arrestato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
Oltre agli interventi per episodi violenti le pattuglie in servizio di controllo del territorio si occupano della prevenzione dei reati predatori ed in questo campo rivestono particolare importanza gli esercizi commerciali, considerata la loro rilevanza nell’economia privata.
Quotidianamente, gli operatori della Polizia di Stato prendono contatto con i responsabili delle attività, per monitorare eventuali problematiche e controllare l’afflusso di persone. I poliziotti sono anche chiamati ad intervenire frequentemente nei negozi per episodi di microcriminalità, in particolare furti o tentati furti di merce esposta alla vendita.
Altrettanto importante è l’attività di controllo svolta quando i locali sono chiusi, dato che in molti esercizi commerciali rimangono giacenze di materiale di valore.
Un intervento notturno è stato quello di una Pantera che effettuava un sopralluogo in un magazzino di un’importante azienda commerciale ubicato nella periferia di Bolzano, in quanto il proprietario aveva ricevuto l’allarme per un tentativo di effrazione, tramite l’applicazione installata sul suo cellulare.
I poliziotti della Squadra Volante, avvisati dalla Sala operativa, si avvicinavano con cautela all’obiettivo, riscontrando che una porta d’accesso era stata forzata e, dopo aver circondato la zona, riuscivano ad accedere al locale. Nascosto dietro ad alcune scaffalature, protetto dall’oscurità, ma non tanto da evitare lo sguardo attento degli Agenti, si trovava un soggetto che evidentemente si era introdotto nei locali per impossessarsi di materiali da rivendere poi sul mercato illecito.
Sui capi di abbigliamento indossati dall’uomo, un cittadino straniero appena maggiorenne, venivano notati evidenti segni lasciati dallo strisciamento sul pavimento; per introdursi nell’aera destinata allo stoccaggio delle merci. Il malfattore si era infatti dovuto incuneare attraverso uno strettissimo pertugio, appena sufficiente per il passaggio di un corpo umano, ricavato forzando la parte inferiore della porta metallica.
Il tempestivo intervento dei poliziotti gli aveva però impedito di portare a temine il “colpo”: infatti, dagli accertamenti effettuati con il titolare della ditta, risultava trafugata solo una macchina per il caffè.
Nel corso dei successivi accertamenti, gli operatori della Squadra Volante riuscivano ad individuare anche un furgone rubato, stipato di cavi ed altro materiale elettrico, sottratti da un deposito che si trova nella stessa zona. Pertanto, è presumibile che l’autore del furto fosse lo stesso soggetto arrestato precedentemente in flagranza.
Il materiale compendio di furto, di valore superiore ai 10.000 Euro, veniva integralmente restituito ai legittimi proprietari, mentre il soggetto era tratto in arresto, accompagnato in Questura per le operazioni di fotosegnalamento ed identificazione e subito giudicato con rito direttissimo presso il Tribunale di Bolzano.
Successivamente, il cittadino straniero veniva condotto presso un Centro Per il Rimpatrio, dove verranno espletate tutte le pratiche necessarie per espellerlo materialmente verso lo Stato di origine.
Questo episodio evidenzia l’importanza, per i privati cittadini e gli imprenditori, di dotarsi di sistemi di sicurezza passivi, come porte rinforzate, allarmi e sistemi di videosorveglianza, che ostacolano le attività illecite e consentono alla Polizia di poter cogliere in flagrante gli autori dei reati o di individuarli attraverso l’attività d’indagine.
Sempre nel quadro dell’attività settimanale, si segnala un episodio singolare. Normalmente, infatti, sono i poliziotti che rintracciano i soggetti pregiudicati e latitanti mentre, in questo caso, i ruoli si sono invertiti.
A presentarsi spontaneamente in Questura è stato infatti un cittadino italiano che deve scontare oltre quattro anni di carcere per delle condanne passate in giudicato. Consapevole del suo destino, l’uomo ha preferito consegnarsi direttamente alla giustizia, per evitare la difficile vita del latitante. Ai poliziotti non è rimasto altro da fare che accertarsi della sua identità e tradurlo presso la vicina casa circondariale.
I numeri della costante attività di controllo del territorio che ha visto impegnate le Volanti della Questura, affiancate dalle pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine “Lombardia” di Milano e, in alcuni casi, dalle unità cinofile della Guardia di Finanza, sono stati anche in questo caso ragguardevoli:
130 i veicoli controllati e 650 le persone identificate; 8 controlli domiciliari a persone sottoposte a misure alternative alla detenzione; sedici le persone denunciate, di cui una per tentata rapina impropria, 6 per furto, 3 per ricettazione, 3 per invasione di edifici, 2 per resistenza a Pubblico Ufficiale ed una per inottemperanza al provvedimento di espulsione.
A Brennero, personale di quel Commissariato di Pubblica Sicurezza, nell’intensificare i servizi sul territorio, ha prestato particolare attenzione ai controlli delle persone in ingresso in Italia. L’attività è stata svolta presso la Stazione Ferroviaria, la barriera autostradale di Vipiteno e sulla S.S. 12 nonché estesa anche agli abitati di Vipiteno e Brennero, con controlli presso esercizi pubblici e persone sottoposte ad obblighi.
In particolare, nel corso dei controlli di frontiera effettuati presso la barriera autostradale di Vipiteno, gli Agenti procedevano nei confronti degli occupanti di un’autovettura che stava rientrando in Italia, proveniente dall’Austria. Tra questi soggetti individuavano un giovane cittadino rumeno nei confronti del quale risultava pendente un decreto di carcerazione, dovendo lo stesso espiare la pena di un anno e 4 mesi di reclusione per il reato di fraudolento danneggiamento di beni assicurati in concorso con altri.
Pertanto, dopo la notifica dei provvedimento, il cittadino rumeno veniva tratto in arresto ed associato presso la Casa Circondariale di Bolzano.
In un’altra occasione, presso la Stazione Ferroviaria di Brennero, gli operatori del Commissariato di Pubblica Sicurezza ponevano in essere controlli a bordo del treno Eurocity 83 proveniente da Monaco e diretto a Bologna Centrale.
Tra i passeggeri rintracciavano un cittadino marocchino, già residente in Italia ed in possesso di permesso di soggiorno scaduto di validità, che risultava da ricercare in quanto colpito da un provvedimento restrittivo ed in particolare da un ordinanza di custodia cautelare in carcere per reati concernenti le sostanze stupefacenti. Anche in questo caso, espletate tutte le formalità di rito, il cittadino marocchino veniva tratto in arresto ed associato presso il Carcere del capoluogo.
Riepilogando, i poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza del Brennero hanno controllato 578 persone, tra cui 41 cittadini stranieri irregolari, e 160 veicoli, nonché alcuni esercizi pubblici. Per quanto concerne l’attività del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Bressanone, le Volanti sono intervenute, su chiamata o di iniziativa, per i motivi più disparati: dall’accattonaggio molesto davanti a supermercati, al rintraccio di minori non accompagnati scomparsi da centri educativi, da liti tra ragazzi o tra condomini all’intervento per un posto rifiutato al dormitorio.
Non è mancato nemmeno un controllo, in collaborazione con la Polizia Locale e le Unità Cinofile della Guardia di Finanza, su richiesta del dirigente scolastico, di una Scuola Superiore, alla ricerca di eventuali sostanze stupefacenti, con esito, fortunatamente, negativo.
Con l’ausilio delle pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine “Lombardia” di Milano sono stati effettuati diversi posti di controllo, che hanno condotto all’identificazione di 94 persone ed alle verifiche su 39 veicoli. Sono stati controllati i diversi punti “strategici” del Comune, specialmente quelli interessati dalla presenza di giovani: la Stazione Ferroviaria, i vari giardini pubblici e il centro cittadino.
L’attività di controllo straordinario è proseguita poi visitando due esercizi pubblici, controllando tutti i documenti amministrativi per verificarne la regolarità, ed identificando gli avventori per controllare gli eventuali precedenti penali o di polizia.
Durante tutta la settimana sono state identificate 187 persone, sono stati controllati 73 veicoli, sono stati istituiti 8 posti di controllo, e sono stati controllati 2 esercizi pubblici.
Anche gli Agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Merano hanno intensificato le normali attività con l’ausilio delle pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine “Lombardia” di Milano e le unità cinofile della Guardia di Finanza.
L’attività si è concentrata nella zona del centro storico, con passaggi e brevi soste sulle Passeggiate lungo Passirio, nei pressi del parco Sissi, al parco della Stazione e nei pressi della Stazione Ferroviaria, nonché a Sinigo. I risultati: 171 persone e 84 veicoli controllati.
Da ultimo, va evidenziata l’attività degli Agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di San Candido, che hanno attuato 25 posti di controllo, controlli a bordo treno in ingresso sul Territorio Nazionale ed effettuato verifiche di natura amministrativa a carico di esercizi pubblici. In totale sono state così denunciati 4 soggetti per violazioni del Testo Unico dell’Immigrazione, identificate 238 persone e controllati 124 veicoli.
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