Italia ed estero
Di Maio conferma i 71 milioni prestati a Tunisia e Bolivia, FdI: “Altro che fake news, andavano trattenuti in Patria”
La veridicità di quanto riportato dal nostro quotidiano sugli aiuti economici inopportunamente erogati a Paesi esteri sotto forma di prestito nel contesto dell’emergenza Covid-19 (anche se previsti da accordi precedenti come avevamo sottolineato) trova conferma nella risposta dello stesso ministro degli Esteri Luigi Di Maio durante la question time alla Camera, richiesta dai deputati di FdI Giovanni Donzelli e Andrea Delmastro.
Tunisia, Bolivia. Il Governo eroga 50 milioni alla prima, ha previsto 21 milioni per la seconda.“Anche 200.000 euro a una Ong per la Somalia, che poteva trattenere per curare le ferite della Nazione“, ha tuonato Delmastro.
Per i 50 milioni dati alla Tunisia, dopo aver ringraziato il governo italiano per la gentile donazione, l’Ambasciata d’Italia nel Paese nordafricano aveva fatto sparire il post dalla sua pagina Facebook e dagli altri social.
Ma nel frattempo sono spuntati gli screenshot a testimonianza della verità. Delmastro, esponente parlamentare di Fratelli d’Italia, aveva presentato un’interrogazione alla quale il ministro di Maio ha risposto confermando gli importi dati ai due Paesi.
La canea urlante degli accusatori si era scagliata anche contro il nostro quotidiano, tra i primi in Italia a riportare la notizia: è una fake news. Non lo è. Tra l’altro, lo ribadiamo, la nostra testata non ha nemmeno mai asserito si trattasse di regalie, ma di prestiti, riportando integralmente anche quanto sostenuto dalla Farnesina.
Interessante la replica a Di Maio sugli aiuti economici esteri che, sempre per la consueta correttezza che utilizziamo per il dovere di cronaca, riportiamo. “Non si tratta né di un regalo né di un dono. Quello che il deputato interrogante vorrebbe raffigurare come una decisione estemporanea e paradossale in realtà è un processo avviato tre anni fa. Si tratta dell’erogazione di un credito alla Tunisia. Faccio presente che l’erogazione in questione fa riferimento ad un memorandum di intesa bilaterale siglato nel 2017. La delibera del Comitato congiunto per la Cooperazione allo Sviluppo risale al 2018. Il programma è diretto soprattutto alle piccole e medie imprese, le stesse che intrattengono legami intensi con le aziende italiane.
In Tunisia ne abbiamo 800 di aziende italiane, molte delle quali sono italo tunisine e quindi gioveranno di questo programma. Il 18 marzo 2019 sono stati firmati sia l’accordo intergovernativo che il contratto di finanziamento su risorse del fondo rotativo della Cooperazione di cui Cassa Depositi e Prestiti è Ente gestore. Con l’entrata in vigore dell’accordo il versamento del prestito è divenuto un obbligo internazionale.
Come nel caso della Bolivia, si tratta non di un dono ma di un credito. Certe polemiche sono pretestuose. E’ una falsa idea quella che il governo stia decidendo ora di destinare risorse ad altri Paesi in un gioco a somma zero che sacrificherebbe gli interessi dei nostri concittadini“.
Sono prestiti divenuti obbligatori, è stato detto. Non potevano farne a meno.
Come anche sostenunto del deputato sempre di Fratelli d’Italia in un video pubblicato sul suo profilo social lo scorso 30 marzo “In tutti i trattati internazionali se c’è una causa di forza maggiore gli Stati hanno il diritto di chiedere la revisione degli accordi. E non è forse una causa di forza maggiore dal carattere di imprevedibilità ciò che sta accadendo oggi in Italia, ovvero una gravissima emergenza santaria ed economica che rischia di mettere in ginocchio una Nazione? Non è questo un motivo valido per rispondere agli Stati esteri che, se ci stiamo indebitando per non affondare, non abbiamo soldi da erogare al resto del mondo?”.
Il problema dunque è che agli italiani non interessa davvero se si tratti di prestiti o di donazioni, la cui erogazione tra il resto è prevista da patti stretti anni or sono ma revocabile (non vincolante, come sottolinea Donzelli): per Fratelli d’Italia quei soldi dovevano rimanere in Patria a salvare le Pmi e i nostri artigiani.
“Di Maio conferma di aver erogato in questi giorni di grande sofferenza per la Nazione 50 milioni di euro alla Tunisia e 21 milioni di euro alla Bolivia per la cooperazione internazionale. Manca tutto, mancano le mascherine per i medici, mancano i ventilatori, ci sono solo 600 euro una tantum per le partite iva, le imprese sono in ginocchio e Pd e M5Stelle si dedicano alla cooperazione internazionale. Altro che fake news sui soldi all’estero. Quei soldi devono rimanere in Italia“, ribadisce Delmastro.
Non è tempo di esterofilie dunque e FdI invoca lo stop ai fondi per la cooperazione.
Lo scorso 30 marzo, sempre Delmastro ha inoltre denunciato un prossimo impiego dal parte dell’Italia di 500 milioni di euro destinati alla cooperazione internazionale. “Centinaia e centinaia di milioni devono essere destinati alle nostre famiglie, alle nostre imprese, ai nostri lavoratori, alle nostre partite iva“, tuona.
“500 milioni sottratti alla Patria – è stato sottolineato in aula alla Camera – . Avete erogato 400 milioni alle famiglie indigenti. Ne potevate erogare 900 e invece erogate 600 miserrimi euro alle partite Iva. Il nemico è invisibile, ma la trincea dove si combatte è visibilissima a noi, e si chiama Italia. Voi la state disertando perché sollevate ogni vessillo nazionale tranne quello tricolore“.
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