Delinquenza a Trento. «Siamo esasperati» – Troupe mediaset aggredita da malviventi

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Ieri sera, 25 settembre, è andato in onda in prima serata su Rete 4 il servizio della troupe di “Fuori dal Coro” registrato nei luoghi dello spaccio e del degrado della città di Trento

Solo una quindicina di anni addietro sarebbe stato impensabile solo immaginare che Trento fosse oggetto di un servizio del genere.

Invece quella che era chiamata l'”isola verde, l’oasi di pace“, (come ha ricordato anche Giordano) è cambiata in pochi anni a tal punto da diventare la prima città d’Italia per consumo di cannabis, e di fatto ostaggio in molte zone degli spacciatori e criminali ormai tutti stranieri.

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Un centro storico dove è sconsigliabile camminare da soli, molti negozi che vengono presi d’assalto e depredati, rifiuti e ubriachi dappertutto, cittadini ormai al limite della sopportazione per la «malamovida».

Fuori del coro si è concentrato sui luoghi del degrado e dello spaccio: il centro storico, piazza Dante e il quartiere le Albere. La troupe è stata minacciata e aggredita in ognuno di questi luoghi. In alcuni casi in pieno giorno.

In piazza santa Maria Maggiore è dovuta intervenire la Polizia perchè la troupe del programma è stata fatta oggetto di lancio di bottiglie da parte di gruppi di magrebini, che sono passate a pochi centimetri dai visi dei malcapitati.

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Ha documentato gli argini del fiume Adige trasformati in bivacchi per disperati che nonostante siano stati sgomberati solo pochi gorni fa stanno ripopolandosi, la guerra tra gli spacciatori, «Ogni etnia governa un rione di Trento, e litigano sempre fra di loro» – ha spiegato un testimone.

Il servizio poi ha intercettato il disagio del commercianti, alcuni dei quali hanno raccontato di essere stati rapinati. Un ristorante in pochi giorni ha subito 4 furti e una rapina. 

Giordano ha chiamato sul «pulpito» della trasmissione Paola, una commerciante trentina che ha riassunto in un minuto il dramma che stanno subendo cittadini e commercianti trentini. «Siamo esasperati. Dall’isola felice qual era Trento, alla città dubbiosa, incerta e insicura che è diventata in pochi anni. Delinquenti in giro per la città, liberi, senza fissa dimora, senza nulla, però liberi, liberi di commettere. Come nel nostro caso, numerosi furti, rapina a mano armata, niente di tutto ciò, punito, liberi. Io, come cittadina italiana, non voglio essere limitata nella mia libertà. Come commerciante voglio lavorare tranquillamente e sono obbligata a tutelare sia i dipendenti che i clienti che si affidano a me. E come madre non voglio una città così insicura, così sottomessa per i miei figli. Basta, le regole vanno rispettate, vengono applicate e basta buonismo. Basta buonismo»  – queste le drammatiche parola di Paola (nella foto)

Quello tracciato nella trasmissione «Fuori dal coro» per il nostro capoluogo è uno scenario inquietante, molto pericoloso e anche peggio di quello che si pensava.

Mentre in questi giorni si discute su un nuovo modello di accoglienza in Trentino è bene ricordare che l’accoglienza non ha nulla a che fare con quello visto ieri sera nei servizi della trasmissione di Giordano.

La verità forse è quella che molti non vogliono vedere: in questi ultimi 15 anni a Trento non abbiamo accolto quasi nessuno, ma solo importato criminalità, miseria e spacciatori.

È possibile vedere il servizio cliccando qui

Nella foto sotto Paola, la commerciante di Trento

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