Politica
Ddl per reintrodurre “Alto Adige” nella legge europea, Urzì: “Danno di immagine per tutto il territorio”
Nonostante l’intenzione manifestata dalla Svp di una modifica del testo di legge per il ripristino a livello europeo dei termini “Alto Adige” e “altoatesino”, sarà depositato il disegno di legge da parte di AANC per cui si richiederà la trattazione urgente, per una procedura immediata della denominazione ufficiale Alto Adige nella legge europea approvata nei giorni scorsi.
Nel testo del ddl sarà previsto il ripristino del testo che per paradosso aveva predisposto la medesima giunta provinciale, con “Alto Adige” e “altoatesini”.
Le modifiche antitaliane erano intervenute solo dopo la richiesta dei secessionisti di Suedtiroler Freiheit, e nonostante i reiterati appelli ad evitare la forzatura.
Dice il consigliere di L’Alto Adige nel cuore/FdI Alessandro Urzì: “Se le dichiarazioni del Presidente della giunta provinciale Kompatscher (che ha tardivamente parlato di errore per gettare acqua sul fuoco) sono sincere non avrà difficoltà ad approvare la norma e a riparare al danno compiuto.
Se questo non dovesse avvenire con i nostri esperti stiamo valutando l’opportunità di presentare alla Corte dei Conti un esposto per danno di immagine subito dall’Alto Adige in tutto il territorio nazionale a seguito della scellerata decisione di abolire nel testo della legge cosiddetta (per paradosso) “europea” proprio le espressioni “Alto Adige” e “altoatesini”.
Tutta la stampa nazionale ha trasmesso l’immagine di una provincia di Bolzano rivolta al passato, chiusa in una politica da guerra fredda o anni di piombo, dove si colpiscono simboli e si rivendicano queste azioni revansciste con arroganza.
Anni di campagne di promozione dell’Alto Adige e delle sue bellezze turistiche ed enogastronomiche danneggiate da una incomprensibile e gretta impuntatura legata all’idea di un primato culturale e linguistico di partiti come Suedtiroler Freiheit (dichiaratamente secessionisti) e Suedtiroler Volkspartei (che ha abbandonato la linea della moderazione per inseguire quella della antistorica provocazione).
Il danno d’immagine è rilevante, chi ne pagherà il prezzo?
La Provincia ha creato addirittura agenzie di immagine per curare la buona percezione del territorio investendo centinaia di migliaia di euro e poi gli stessi che hanno attinto al denaro pubblico per proporci come terra accogliente entrano in Consiglio provinciale come elefanti sfasciando rapporti, tranciando identità con una arroganza senza fine se si pensa alle parole del Presidente della giunta Kompatscher che nel silenzio generale (siamo praticamente gli unici ad essere intervenuti assieme ai Verdi con una certa chiarezza) ha annunciato che il suo obiettivo finale sarebbe quello di dettare agli Italiani l’uso della denominazione “Sudtirolo”, senza alcun rispetto per le sensibilità della componente italiana e della sua identità.
Quasi fosse, la Comunità italiana, un corpo estraneo in Alto Adige, come lo chiamiamo da generazioni. E allora qualcuno dovrebbe pagarne le conseguenze.
Ecco perché se non si riparerà questo danno si sta valutando l’impatto che ha avuto sul piano economico la vanificazione degli investimenti economici per la promozione dell’immagine dell’Alto Adige sul mercato nazionale da pare i chi ha poi incredibilmente proposto ed approvato una norma definita dal ministro Boccia impugnabile dal punto di vista costituzionale, e che ha provocato un terremoto mediatico negativo in tutta Italia”.
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