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Crolla un grattacielo (VIDEO) nel terremoto di magnitudo 7.7 che devasta il Myanmar. “Si temono migliaia di morti”

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Il Myanmar è stato colpito da una delle più devastanti tragedie naturali della sua storia recente. Una scossa tellurica di magnitudo 7.7 ha squarciato il cuore del Paese, con epicentro a soli 16 chilometri da Sagaing, nel centro della Birmania. L’ora maledetta è scoccata alle 14:20 locali, le 07:50 in Italia, quando la terra ha cominciato a tremare con una potenza distruttiva che ha piegato strade, sventrato edifici e gettato nel panico milioni di persone.

Pochi minuti dopo, un secondo sisma di magnitudo 6.4 ha colpito la stessa area, aggravando ulteriormente una situazione già catastrofica. L’epicentro della seconda scossa è stato localizzato a 18 km a sud di Sagaing, a dimostrazione di un sistema geologico in piena attività lungo la temutissima faglia di Sagaing, che attraversa il Paese da nord a sud.

La potenza del terremoto è stata tale da farsi sentire ben oltre i confini del Myanmar. A Bangkok, la capitale della Thailandia, i palazzi hanno tremato come foglie al vento. Migliaia di persone sono fuggite in strada tra le urla e lo shock. “L’ho sentito e stavo dormendo in casa, sono corso il più lontano possibile in pigiama fuori dall’edificio”, ha raccontato Duangjai, residente della città turistica di Chiang Mai, nel nord della Thailandia. Le scosse hanno raggiunto perfino la provincia cinese dello Yunnan, dove i media statali hanno confermato l’intensità del sisma.






Le immagini che arrivano da Mandalay, antica capitale del Myanmar e tesoro di templi buddisti e monumenti, sono desolanti: edifici storici ridotti in macerie, guglie sacre sbriciolate, la memoria architettonica del Paese disintegrata in pochi secondi. Sui social e nei notiziari locali scorrono scene di panico e distruzione. La popolazione è in ginocchio.

A Naypyidaw, la capitale amministrativa, si contano i danni e si raccolgono i feriti. Un funzionario del principale ospedale, sopraffatto dall’afflusso di pazienti, ha dichiarato: “Alcuni si contorcevano dal dolore, altri giacevano immobili mentre i parenti cercavano di confortarli”. L’ospedale da mille posti letto è ormai un campo di battaglia, dove medici e infermieri lottano contro il tempo.

La giunta militare al potere ha diramato un appello disperato alla comunità internazionale, invocando aiuti umanitari immediati. È stato dichiarato lo stato d’emergenza in sei regioni del Paese. Anche la Thailandia ha seguito l’esempio, proclamando lo stato d’emergenza a Bangkok, come annunciato dal primo ministro Paetongtarn Shinawatra.

“Si temono migliaia di morti”, affermano fonti vicine al governo birmano, benché il bilancio ufficiale delle vittime non sia ancora stato diffuso. Le autorità temono che sotto le macerie si nascondano intere famiglie. Le strade sono ancora impraticabili in molte zone e i soccorsi faticano a raggiungere i centri più colpiti.

Il terremoto, secondo il China Earthquake Networks Center, avrebbe addirittura raggiunto la magnitudo 7.9. Le autorità cinesi hanno confermato che la scossa è stata chiaramente percepita anche nella vicina provincia dello Yunnan.

Il Myanmar piange, il mondo osserva attonito. In un Paese già martoriato da instabilità politica e repressione militare, la natura ha inferto un colpo che rischia di affondare definitivamente la fragile speranza della sua gente.



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