Politica
Crisi, Italexit con Paragone: “Esenzione Irap per favorire imprese e lavoratori”
“Come noto, l’IRAP, l’imposta regionale sulle attività produttive, è in vigore nel nostro ordinamento dal 1° gennaio 1998, a seguito dell’emanazione del Decreto Legislativo n. 446/1997.
La sua introduzione è stata giustificata dalla necessità di fornire alle regioni le entrate fiscali necessarie per finanziare l’esercizio dei poteri che erano stati loro delegati, come il finanziamento delle spese per la sanità pubblica.
Apriamo una parentesi e tocchiamo due tasti dolenti: vi rendete conto, oggi, dell’importanza e della necessità di disporre di una sovranità monetaria? E cosa dire della sanità pubblica venduta ai privati? Chiusa parentesi. Torniamo all’Irap. Essa colpisce il valore della produzione netta scaturente dall’attività esercitata nel territorio della regione.
In particolare, il già menzionato decreto legislativo autorizza le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano ad adeguare l’aliquota Irap ordinaria. La legge n.191/2009 prevede, inoltre, che la Regione Trentino-Alto Adige può stabilire esenzioni, detrazioni e deduzioni, e modificare e ridurre le aliquote d’imposta.
Al fine di favorire l’occupazione e la produzione, le province di Trento e Bolzano (cfr. per la prima, Legge provinciale n. 25/2012, per la seconda, Legge provinciale n. 9/1998 e delibera applicativa della Giunta n. 1644/2013) hanno previsto un’esenzione, ormai esaurita, di 5 anni per le nuove iniziative produttive.
Successivamente, a causa dell’emergenza epidemiologica da covid 19, è stata introdotta, a livello nazionale, con il cd. Decreto Rilancio (art. 24 D.L. 34/2020), solo l’esenzione dal versamento del saldo IRAP per il 2019 e della prima rata di acconto del 2020, pari al 40%.
Ebbene, tenuto conto delle difficoltà economiche delle imprese e delle persone fisiche esercenti arti e professioni o attività commerciali, dell’incertezza sull’evoluzione dei contagi, nonché sulle questioni di finanza pubblica europea legate alla gestione del debito, il coordinamento del Trentino Alto Adige di “Italexit con Paragone” ritiene che sarebbe, invece, opportuno valutare la possibilità di estendere l’esenzione, in ambito regionale, per i prossimi due-tre anni, in maniera tale da arginare la crisi del tessuto produttivo locale.
Queste incertezze, è inutile tergiversare, implicheranno un’ulteriore riduzione del PIL, dei consumi e degli investimenti“.
Così Eriprando della Torre di Valsassina del coordinamento Alto Adige “Italexit con Paragone – No Europa per l’Italia“.
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