Alto Adige
Covid-19, piano d’emergenza di Autobrennero per garantire i trasporti
“Gli ospedali, le farmacie, i supermercati e tutte le altre strutture che erogano servizi essenziali devono continuare ad essere riforniti. La A22 non si può fermare. Dobbiamo andare avanti, ma tutelando la salute dei nostri collaboratori e dei nostri clienti”.
Così l’Amministratore Delegato di Autostrada del Brennero, Diego Cattoni, sintetizza l’attuale situazione, che vede la Società impegnata nel garantire la piena efficienza della A22 durante l’emergenza Covid-19 avendo al contempo come priorità la salute di dipendenti e utenti.
Le prime misure di prevenzione sono state adottate ancora il 24 febbraio e progressivamente potenziate per fare in modo che, anche a fronte di un peggioramento dell’attuale quadro, un servizio essenziale come quello autostradale venga sempre garantito.
“La A22 – osserva il Presidente, Hartmann Reichhalter – rappresenta al contempo il principale collegamento dei nostri territori e un vero e proprio ponte con il resto d’Europa, è nostro dovere garantirne l’efficienza anche in questo momento”.
Già a partire dal 24 febbraio, è stato ridotto al minimo il ricorso al pedaggio manuale grazie al rafforzamento delle piste automatiche, per evitare il contatto tra esattori e utenti. Nei Centri Servizi sono stati istallati dei pannelli divisori in plexiglass a tutela di operatori e clienti.
Sono state distribuite mascherine ai dipendenti potenzialmente a contatto diretto con l’utenza.
Tra lunedì 9 marzo e martedì 10 marzo, sono state adottate nuove, più severe misure. La mensa aziendale è stata chiusa. Il personale operativo è stato ridotto all’essenziale per evitare il possibile contagio e per disporre, qualora necessario, di risorse umane non entrate in contatto con colleghi eventualmente malati.
I turni di lavoro sono stati modulati in modo da evitare che gli addetti a un medesimo servizio si trovino, pure occasionalmente, a contatto nello stesso ambiente, in modo da minimizzare il rischio dell’assenza di competenze specifiche anche in caso di numerose assenze per malattia.
Ove possibile, è stato attivato lo smart working. I Centri Servizi sono stati chiusi al pubblico, rimanendo attivo il servizio di call center. Attualmente, nella sede di via Berlino si accede da un solo ingresso, previa misurazione della temperatura corporea.
Per il Centro Assistenza Utenza (CAU), nodo nevralgico per la sicurezza di chi viaggia, è già stata approntata a San Michele una sede alternativa (disaster recovery) qualora l’attuale diventasse temporaneamente inagibile a causa del contagio da Covid-19.
Lunedì, il nuovo centro CAU è stato testato con successo. Il personale del CAU è stato ormai da settimane organizzato in “compartimenti stagni”, in modo da rendere statisticamente improbabile un contagio collettivo. In ogni caso, personale attualmente operativo in altri servizi della Società è stato sottoposto a formazione specifica per poter subentrare ai colleghi in caso di necessità.
“In queste settimane – spiega il Direttore Tecnico Generale, Carlo Costa – ci siamo organizzati non solo per gestire l’evoluzione quotidiana dell’emergenza Covid-19 tutelando da subito i dipendenti, ma anche per farci trovare pronti nel malaugurato caso di evoluzioni negative di un quadro già pesantemente critico.
Le condizioni dell’infrastruttura sono eccellenti e possiamo permetterci di rimandare alcuni interventi. Quello che non possiamo permetterci è che vada in crisi la gestione del primo collegamento dell’Italia con il resto d’Europa”.
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