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Italia ed estero

Cos’è la protezione speciale per i migranti che infiamma la politica

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Immagine di repertorio
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Al momento, lo scontro politico tra opposizioni e Governo si sta consumando sulla particolare tipologia di permesso di soggiorno, chiamata protezione speciale. Tale protezione può essere richiesta da chi non ottiene lo status di rifugiato e neanche la protezione sussidiaria.

Una terza motivazione però può venire concessa è nel caso di importanti motivi umanitari, estesa ad esempio negli ultimi anni del Governo Draghi a chi necessita di cure mediche e vittime di calamità o la protezione sussidiaria per i cittadini di Paesi in guerra.

Come diretta conseguenza, la protezione speciale rende anche automatico il rilascio del permesso di lavoro per due anni. Una sua clausola della legge stabiliva che, se si rifiuta a una persona straniera un permesso di soggiorno, occorre valutare se esistano “seri motivi, in particolare di carattere umanitario o risultanti da obblighi costituzionali o internazionali dello stato italiano”, che ne impediscono l’espulsione.






La situazione italiana non è unica in Europa. Infatti, una forma di protezione  molto simile è presente in 18 paesi europei su 27. Ora però, la protezione potrebbe essere cancellata, perché secondo Lega e Fratelli d’Italia si tratterebbe di un tipo di permesso che consentirebbe ad un elevato numero di migranti di rimanere sul nostro territorio.

Il governo Meloni tira dritto e non si fa distrarre anche davanti all’appello dell’Onu. Quei numeri  infatti sono troppo alti: bisogna fermare i flussi e regolamentare gli ingressi. Insomma, la linea del Governo Meloni appare piuttosto chiara bisogna fermare i trafficanti a tutti i costi e abbattere i fondi per chi non ha diritto a rimanere in Italia. Sono questi, in poche parole, i punti fermi sui quali l’esecutivo non molla in tema di migrazioni.

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