Alto Adige
Vettorato: “Covid nelle acque reflue, stiamo sviluppando un metodo di ricerca all’avanguardia”

“La Provincia sta svolgendo delle accurate ricerche che hanno come obiettivo l’individuazione di materiale genetico del virus Covid-Sars2” – ha riferito Giuliano Vettorato, vice presidente della Provincia durante la conferenza stampa in cui è stata presentata la nuova ordinanza per il contrasto alla diffusione dello stesso, – e abbiamo visto dalle ricerche che circa il 20% delle persone positive al virus espelle il virus nelle acque reflue. Ci siamo posti dunque una domanda. è possibile trovare materiale genetico del virus nei depuratori? La risposta è si, e questo vale sia per le persone asintomatiche che per quelle con sintomi. Con questi dati possiamo trovare il virus con un certo anticipo rispetto alle analisi scientifiche delle aziende sanitarie.
Questo progetto nasce dalla collaborazione tra l’Agenzia Ambiente, il laboratorio biologico, i gestori degli impianti e la sanità altoatesina. Per il campionamento noi siamo andati a prendere 9 dei 50 depuratori presenti sul territorio altoatesino, e li abbiamo scelti sulla base delle loro dimensioni e locazione geografica. Abbiamo mappato l’Alto Adige, dividendolo in 9 zone: Bolzano, Termeno, Pontives, Merano Media Venosta, Wipptal, Bressanone, Tobl e Wasserfeld.
Lo studio è come una cartina tornasole di quello che sta succedendo in questo momento, abbiamo un aumento costante del numero di campioni contenente il materiale genetico del Covid, che vengono effettuati ogni lunedì e ogni giovedì alle 8:00 di mattina. Il trend, confrontato con i dati della sanità, mostra che la presenza del Covid è in aumento. Questi ultimi sono di supporto alla sanità, e li abbiamo presi in considerazione anche per scrivere la nuova ordinanza. Questo tipo di metodologia è ancora in fase di sviluppo, siamo pionieri a livello nazionale. Potrebbe diventare un validissimo metodo per la prevenzione e per l’applicazione di strategie di prevenzione nelle aree geografiche”.
Ha poi concluso dando un appunto sulla questione della cultura: “Vorrei sottolineare che per la questione cultura ci siamo subito attivati, erogando sovvenzioni e contributi per le associazioni. Inizialmente avevamo pensato di tenere aperti al pubblico anche cinema e teatri, ma poi visti i dati della diffusione del virus abbiamo convenuto che fosse più saggio tenerli chiusi. Attenzione: chiusi al pubblico, non per chi ci lavora, è diverso. Le persone che ci lavorano (attori nei teatri ad esempio) potranno continuare a svolgere le loro mansioni”.
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