Politica
Coronavirus e Costituzione, Vox Italia: “No ad un’Italia murata viva”
“Stiamo assistendo al trionfo della paura sulla ragione dove esseri umani civili ed evoluti si trasformano ora in fragili e spaventati cacciatori di streghe e attenti untori.
Nel loro incerto vagare dimenticano che la Costituzione Italiana è la legge fondamentale dello Stato e che dovrebbe occupare il vertice dell’ordinamento giuridico della nostra Repubblica”.
Esordiscono così i rappresentanti di Vox Italia che ancora una volta definiscono le linee di un partito “che si batte per l’attuazione della Costituzione nel pieno rispetto di ogni articolo scritto dai Padri Costituenti e per onestà di causa è giusto trarre delle importanti considerazioni“.
“Si prosegue legiferando fuori dai limiti costituzionali – sottolineano – . Tutto ciò che riguarda la circolazione e la libertà personale è soggetto a riserva di legge assoluta e può disciplinarlo solo lo Stato.
Ma passiamo alla cronistoria di una brutta avventura cominciata solo qualche settimana fa:
Il 31 gennaio inizia la Via Crucis dei decreti che proclama l’emergenza causata dal Covid-19 fino al 31 luglio 2020.
L’8 marzo, il Governo, attraverso un Dpcm, emana il primo decreto di attuazione del Decreto-legge del 31 gennaio, che interessa alcune regioni tra l’altro con la possibilità di movimento e di pratica di attività sportiva e/o motoria.
ART. 1 lettera “a” impone di evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori di cui al presente articolo, nonché all’interno dei medesimi territori salvo per comprovati motivi
L’ART. 2 lettera “G” LO SPORT DI BASE E LE ATTIVITÀ MOTORIE IN GENERE, svolti all’aperto sono AMMESSI esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro. É da sottolineare come il Dpcm parli sia di sport di base, sia di attività motorie (passeggiate ecc.) come due attività diverse.
Il 9 marzo con un nuovo Dpcm, Conte estende a tutto il territorio nazionale le misure previste dal Dpcm dell’8 marzo,
Il 20 marzo, il Ministro della Salute emana un’ordinanza con la quale, oltre a vietare l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici e non consentire l’attività ludica o ricreativa all’aperto, afferma che “è consentito svolgere individualmente ATTIVITÀ MOTORIA in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona”.
Come si vede chiaramente, viene menzionata esclusivamente l’attività motoria (quindi passeggiate ecc.), MENTRE NULLA VIENE AFFERMATO RIGUARDO L’ATTIVITÀ SPORTIVA DI BASE, CHE QUINDI È DA RITENERSI CONSENTITA mantenendo la distanza di un METRO, cosi come sancito dell’art. 2 lettera “G” del Dpcm dell’8 marzo.
Quindi il 25 marzo, il Governo emana un Decreto-legge che consente al Presidente del Consiglio dei ministri di emanare dei Dpcm, in quanto fino al quel momento tutti i provvedimenti adottati erano meri atti amministrativi e non legislativi, quindi in palese contrasto con l’art. 16 della Costituzione che afferma il diritto fondamentale di ogni cittadino a soggiornare e circolare liberamente su tutto il territorio nazionale “SALVO LE LIMITAZIONI CHE LA LEGGE STABILISCE IN VIA GENERALE PER MOTIVI DI SANITÀ O DI SICUREZZA”.
Questo decreto nell’art. 1 elenca dunque tutte le materie sulle quali SOLO il Presidente del Consiglio, tramite dei Dpcm può intervenire.
Tra queste materie, alla lettera “n” dell’art. 1 c’è anche ‘limitazione o sospensione delle attività ludiche, ricreative, sportive e motorie svolte all’aperto o in luoghi aperti al pubblico’.
“QUINDI TALI LIMITAZIONI POSSONO ESSERE REALIZZATE SOLO ATTRAVERSO DECRETI-LEGGE – specificano dal partito di Fusaro – CHE POI DEVONO ESSERE APPROVATI DAL PARLAMENTO, PERCHÉ RIGUARDANTI DIRITTI FONDAMENTALI TUTELATI DALLA COSTITUZIONE. Qualsiasi atto amministrativo,, riguardante le limitazioni o sospensioni del diritto costituzionale alla libera circolazione, è da considerarsi quindi privo di efficacia.
INOLTRE, L’ART. 3, COMMA 2 DEL CITATO DECRETO LEGGE DEL 25 MARZO VIETA AI SINDACI DI ADOTTARE A PENA DI INEFFICACIA, ORDINANZE CONTINGIBILI E URGENTI DIRETTE A FRONTEGGIARE L’EMERGENZA IN CONTRASTO CON LE MISURE STATALI, NÉ ECCEDENDO I LIMITI DI OGGETTO CUI AL COMMA.
Quindi anche l’ordinanza “a occhio”, nella quale il Primo cittadino di Bolzano stabilisce che la prossimità sia da considerarsi 200 metri, lascia molto perplessi. Infatti, già di per sé il concetto di “prossimità” da un punto di vista giuridico è un’aberrazione, in quanto per il principio di legalità nessuno può essere sanzionato in ambito amministrativo se la norma non è specificata in modo chiaro e determinato. Basti pensare che la stella più vicina al Sistema solare si chiama Proxima centauri, per capire come il concetto di prossimità sia molto vago“.
“Pare di vivere all’interno di un ircocervo giuridico, in cui la realtà sia frammischiata al miraggio; l’anelito di libertà sia turbato dall’angoscia; i principi fondamentali costituzionali siano piegati all’emergenza. Non capiamo il tempo e lo spazio che stiamo vivendo.
Cartesio parlava di un genio maligno che ci inganna per raggiungere i propri scopi, però aggiungeva che nessuno può ingannarci a tal punto da dubitare di dubitare.
É il dubbio quindi, ciò che ci rende essere pensanti. E il dubbio affiora…eccome se affiora.
Siamo ora tutti consapevoli di dover a lungo convivere con questo nemico sconosciuto ma siamo anche consci che restare murati a casa per sempre è inconcepibile.
Riprendere la normalita è per ora un’utopia, dobbiamo però riorganizzare la nostra vita in sicurezza tutelando noi stessi e gli altri“, concludono.
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