Ambiente Natura
Controllo biologico della processionaria del pino dal 26 settembre
Dopo quella pesante dello scorso anno, un’altra massiccia infestazione delle pinete soleggiate da parte delle larve della processionaria è purtroppo annunciata per l’inverno e la primavera del 2023/24.
Martedì prossimo (26 settembre) inizierà quindi una campagna di controllo nei Comuni di Silandro, Laces, Lasa e Sluderno. L’operazione durerà diversi giorni, poiché nel gennaio 2023 è stata rilevata una forte infestazione su oltre 900 ettari.
Falena mediterranea
La processionaria del pino è una specie di falena mediterranea i cui bruchi si nutrono esclusivamente di aghi di pino e possono quindi causare ingenti danni quando si presentano in massa. Lo scorso inverno, in particolare, le pinete sono state gravemente indebolite da diversi fattori: la siccità del 2022, insieme alla comparsa del bostrico del pino e all’infestazione in parte diffusa del fungo Diplodia, oltre al danno alimentare delle larve di processionaria, ha colpito gravemente le pinete e ne ha causato, a fine inverno, un’estesa decolorazione sul versante soleggiato
Sebbene le tipiche ragnatele bianche non siano ancora visibili a settembre, è stato osservato un numero molto elevato di iniziali ragnatele per albero. È stata osservata anche un’espansione dell’infestazione, con ulteriori aree interessate nelle valli laterali e ad altitudini sempre più elevate.
Pertanto, il Servizio Forestale dell’Alto Adige, in coordinamento con l’Università di Padova e con l’approvazione del Ministero, sta effettuando un trattamento da un elicottero. Un preparato biologico a base di Bacillus thuringiensis viene applicato agli aghi dei pini. Non appena le larve mangiano il preparato, insieme agli aghi, la tossina si forma all’interno della larva. Il preparato è innocuo per l’uomo e i mammiferi e si decompone completamente molto rapidamente.
Il trattamento in autunno ha il vantaggio che i bruchi sono ancora molto piccoli e quindi la concentrazione del preparato può essere inferiore; inoltre, la morte precoce dei bruchi comporta un danno alimentare complessivamente minore.
La decimazione delle larve di falena processionaria contribuisce a stabilizzare le pinete sotto pressione nei siti aridi a bassa quota, in modo che possano continuare a svolgere la loro funzione protettiva e che le persone e gli animali domestici entrino meno in contatto con i peli urticanti dei bruchi.
Questi peli urticanti, che i bruchi più vecchi possiedono, possono causare reazioni spiacevoli alla pelle o alle mucose. In questo modo, il lavoro dell’Ispettorato forestale di Silandro può essere portato avanti in sicurezza, al fine di convertire le pinete in boschi misti quasi naturali ricchi di latifoglie, che è l’obiettivo a lungo termine.
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