Politica
Conte dice no, Kompatscher dice sì: approvato il ddl per la fase 2 in Alto Adige
La Giunta provinciale ha approvato questa mattina (30 aprile) il disegno di legge che fissa le tappe per la ripresa nella fase 2, “condizionata all’osservanza rigorosa e responsabile delle misure fino alla cessazione totale dello stato di emergenza dichiarato”.
La proposta sarà ora trasmessa al Consiglio provinciale. “Confidiamo nella collaborazione di tutti i cittadini, perché per la progressiva ripresa delle attività è necessaria una grande disciplina. Dovremo infatti imparare a convivere con il Coronavirus”, aggiunge.
Il disegno fissa precisamente le tappe della “ripartenza”.
La nuova legge dispone quindi che ci si possa spostare liberamente sul territorio provinciale, senza autocertificazione, rispettando il divieto di assembramento, l’obbligo di distanziamento sociale di almeno un metro e usando dispositivi di protezione.
Dall’entrata in vigore della legge, presumibilmente dall’8 maggio, possono riaprire le attività commerciali e le attività produttive nei settori industria e artigianato.
Dall’11 maggio possono riaprire le attività inerenti servizi alla persona, fra cui parrucchieri, barbieri ed estetisti ed anche i servizi di ristorazione e i bar. Dalla stessa data possono riaprire anche le attività culturali, compresi musei e biblioteche.
Il 25 maggio è invece la data fissata per la riapertura delle strutture ricettive turistichepresenti sul territorio provinciale e per gli impianti a fune.
Per tutte le attività commerciali e produttive è previsto che si attengano scrupolosamente alle direttive a salvaguardia dei dipendenti e dei cittadini.
Una grande sfida è rappresentata anche dall’introduzione di misure per la conciliabilità tra lavoro e famiglia. “A questo riguardo sosterremo il più possibile le imprese e le famiglie, ma una soluzione che vada bene a tutti non sarà facile da trovare”, spiega il Landeshauptmann.
Il disegno di legge, come detto, dovrà passare al vaglio del consiglio provinciale. Nella proposta è prevista anche l’istituzione di una commissione di esperti che effettuerà il monitoraggio costante dell’andamento della curva del contagio e, in caso di ripresa del numero dei contagi, potrà proporre al Presidente della Provincia, l’adozione di provvedimenti.
Dopo le rimostranze del ministro Boccia che ha previsto eventuali impugnazioni con ricorso al Tar o alla Consulta per tentativi autonomistici nella gestione della fase 2 in discordanza con il dpcm 19 del 2020, quest’oggi anche il presidente del consiglio Giuseppe Conte si è detto contrario ad iniziative che a livello locale non siano state concordate con il governo (Conte dice no, Kompatscher dice sì: approvato il ddl per la fase 2 in Alto Adige).
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