Alto Adige
Conflitto in Ucraina: coordinamento per l’accoglienza dei profughi

L’obiettivo comune delle istituzioni altoatesine è quello di accogliere in modo coordinato le persone in fuga dal conflitto in corso in Ucraina. A questo scopo è stata istituita in Alto Adige una specifica task force con la quale si vuole garantire un approccio coordinato dell’accoglienza dei rifugiati in fuga dal conflitto ucraino.
Questo il principale risultato emerso dall’incontro di ieri mattina (28 febbraio) tra i rappresentanti della Provincia, del Consorzio dei Comuni dell’Alto Adige e il Commissariato del governo. Hanno preso parte all’incontro con il commissario del Governo, Vito Cusumano, in rappresentanza della Provincia, il presidente Arno Kompatscher, la sua vice ed assessora alle politiche sociali, Waltraud Deeg, e l’assessore alla Protezione civile, Arnold Schuler.
L’Italia accoglierà i profughi ucraini nell’ambito dell’accordo internazionale e del coordinamento dell’Unione Europea. Il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, ha confermato che “anche l’Alto Adige è pronto a dare il proprio contributo a questa iniziativa umanitaria. Abbiamo le risorse necessarie e le metteremo a disposizione nel quadro degli impegni internazionali e delle quote che ci verranno assegnate”.
L’obiettivo principale dell’incontro è stato quello di definire un approccio coordinato con i Comuni per identificare delle sistemazioni adeguate ad accogliere i profughi e di metterle a disposizione dell’iniziativa umanitaria. Alla luce delle diverse offerte private e pubbliche, è quindi particolarmente importante coordinare le iniziative nel modo più efficiente possibile, hanno sottolineato il presidente Kompatscher e gli assessori Deeg e Schuler.
A questo scopo i partecipanti all’incontro hanno quindi concordato la costituzione di un’apposita task force e di convocare un incontro informativo con i sindaci di tutti i Comuni altoatesini. Nel corso dell’incontro si è inoltre concordato sull’importanza di affrontare le sfide imminenti in modo strutturato e con la necessaria prudenza per poter offrire alle persone bisognose provenienti dall’Ucraina l’assistenza più efficace e concreta possibile.
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