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Bolzano

Conferenza all’Istituto Galilei di Bolzano: una lezione di consapevolezza sui residuati bellici inesplosi

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Giovedì 16 maggio, l’Istituto Galilei di Bolzano ha avuto l’onore di ospitare una conferenza di eccezionale importanza educativa e civile nella sua Aula Magna. L’evento, organizzato in collaborazione con l’Esercito Italiano e l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG), ha avuto come tema centrale la pericolosità dei residuati bellici inesplosi.

La conferenza ha visto la partecipazione entusiasta degli studenti, che hanno avuto l’opportunità di apprendere preziose informazioni grazie alle testimonianze toccanti e alle dimostrazioni pratiche offerte dagli esperti. Particolare rilevanza è stata data agli artificieri del 2° Reggimento Genio Guastatori Alpini della “JULIA” di stanza a Trento, che hanno esposto numerosi ordigni e presentato due robot utilizzati per la loro neutralizzazione.

Il personale specializzato dell’Esercito ha aperto l’incontro con un intervento significativo, sottolineando l’importanza della consapevolezza e della prevenzione riguardo ai rischi connessi ai residuati bellici. La presenza di ordigni inesplosi, eredità dei conflitti mondiali, rappresenta ancora oggi un pericolo reale in molti contesti, sia urbani che rurali.

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L’attività di prevenzione e educazione, svolta dagli artificieri del 2° Reggimento Genio Guastatori Alpini, è stata illustrata con l’ausilio di video, foto e simulacri degli ordigni. Questo approccio comunicativo ha permesso di rendere riconoscibili anche ai non addetti ai lavori gli oggetti pericolosi, spiegando quali comportamenti adottare in caso di ritrovamento. Gli studenti hanno appreso le tecniche di sicurezza necessarie per proteggere se stessi e la collettività, imparando a riconoscere e segnalare i residuati bellici. La lezione ha evidenziato come i residuati del Primo e del Secondo Conflitto Mondiale possano emergere durante scavi in cantieri edili o stradali, nelle aree urbane, rurali e persino montane, specialmente con il ritiro dei ghiacciai.

Il presidente della sezione di Trento dell’ANVCG, Fabio Mattevi, ha presentato la missione della sua associazione e ha condiviso toccanti testimonianze dirette di vittime civili di guerra, offrendo un quadro chiaro e commovente delle conseguenze che i residuati bellici possono avere sulla vita delle persone. Alcuni membri dell’ANVCG hanno raccontato le loro esperienze personali, toccando profondamente l’uditorio. Queste testimonianze hanno permesso agli studenti di comprendere a fondo l’importanza della prevenzione e della conoscenza in materia di sicurezza. Marco Girardi, invalido a causa di un ordigno inesploso, ha raccontato la sua dolorosa esperienza. Gino Merz, orfano a seguito di un bombardamento avvenuto il 2 settembre 1943 a Trento, ha condiviso i suoi ricordi struggenti e la perdita subita. Mario Rizza, ricercatore storico di Bolzano, ha fornito un quadro storico dei residuati bellici nella regione, evidenziando la loro diffusione e pericolosità. Infine, il presidente ha riportato il valore dell’associazione che rappresenta verso le vittime civili di guerra, invitando i giovani a contribuire alla memoria del passato come Promotori di Pace, sentimento di cui oggi c’è ancora più bisogno di condividere.

Il progetto ha dimostrato come le diverse Forze Armate e Forze dell’Ordine lavorino in sinergia per garantire la sicurezza della popolazione. L’intervento dell’Esercito Italiano, insieme all’ANVCG, ha rappresentato un esempio tangibile di come le Istituzioni territoriali collaborino con i Corpi di Stato per educare e garantire l’incolumità della cittadinanza in operazioni di Protezione Civile.

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La conferenza ha avuto un impatto profondo sui partecipanti, offrendo un momento di grande valore educativo e di consapevolezza. L’educazione alla sicurezza, soprattutto riguardo ai residuati bellici, è fondamentale per garantire un futuro più sicuro per tutti. Eventi come questo sono la prova tangibile di quanto sia importante investire nella conoscenza e nella prevenzione per proteggere la vita e la salute delle persone.

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