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Commissione dei 6, candidati non qualificati. M5S: “Non ne riconosciamo la validità”

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Siamo molto delusi dalle nomine che la Ministra Stefani ha fatto dei componenti di emanazione governativa della Commissione dei 6.

Io sono rimasto molto male, anche personalmente, perché recentemente avevo incontrato ad un tavolo proprio con il Ministro Fraccaro e la Ministra Stefani e la cosa che avevo più di tutto sottolineato era l’importanza di questa Commissione e la mia preoccupazione che le personalità nominate dovessero proprio essere all’altezza del ruolo, che dovessero essere dei giuristi competenti” ci racconta il consigliere provinciale Diego Nicolini a proposito della nomina della Commissione dei 6.

In quel frangente la Ministra ci aveva assicurato che le nomine le avremmo fatte assieme, come era sempre stato e come logica avrebbe voluto, e che avremmo scelto le migliori competenze sul campo“.






Noi siamo brave persone e quando ci viene data una parola partiamo dal presupposto che verrà mantenuta perché noi la manterremmo. Noi siamo fatti così, con i nostri limiti e difetti. Non avevamo pensato di avere di fronte una persona sleale, ingorda e calcolatrice“.

Taglienti le parole di Nicolini.

Stendiamo un velo pietoso su qualità e competenza dei candidati proposti per l’Alto Adige. A parte il “fine giurista” Filippo Maturi che da quando è stato eletto si è speso tanto e soltanto per questa poltrona, troviamo un Michl Ebner, padrone dell’informazione mainstream provinciale che concentra e possiede i media locali in modo analogo solo ai Paesi bulgari.

Infine un burocrate buono per tutte le stagioni, quell’Antonio Lampis da sempre in quota SvPD (SVP+PD), che era stato piazzato a Roma da Bressa: così la Lega ha messo la statua rievocativa dell’SvPD nel museo delle cere.  Non si lavora così se si vuole una autonomia moderna e condivisa“.

E conclude: “Ma al Governo siamo ancora maggioranza, siamo stati traditi e non abbiamo nulla da perdere: noi non riconosciamo la validità di questa commissione, non la riconosciamo come rappresentativa dell’intero governo e, dunque, non la riconosciamo nemmeno politicamente“.

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