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Economia e Finanza

Cna: “Acconciatori ed estetisti devono riaprire subito. Altrimenti per molti chiusura definitiva”

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Desta sconcerto e rabbia il fatto che nel Dpcm del 26 aprile non si faccia alcuna menzione a una possibile data di riapertura delle imprese di acconciatura ed estetica.

L’ennesima dichiarazione in conferenza stampa del presidente del Consiglio, che lascia intendere uno slittamento del riavvio di tali attività a giugno, è intollerabile. Rappresenta una condanna a morte per l’intero settore“.

Lo affermano congiuntamente Claudio Corrarati, presidente di CNA Trentino Alto Adige, e Andrea Benoni, presidente di CNA Trentino.






Un settore che, con 135mila imprese e oltre 260mila addetti in Italia (circa 1200 aziende e 3.000 addetti in Alto Adige, altrettante in Trentino), partecipa in maniera determinante all’economia italiana e della nostra regione, oltre a essere essenziale per garantire il benessere della popolazione.

È incomprensibile come nei loro confronti – aggiungono Corrarati e Benoni – ci sia una totale disattenzione da parte del Governo“.

La CNA regionale chiede che acconciatori ed estetiste possano riprendere a breve la loro attività: “Il comparto, a tutela di clienti e dipendenti, può già offrire tutte le garanzie necessarie a riaprire saloni di acconciatura e centri estetici nella massima sicurezza, rispettoso delle più rigorose norme e procedure igienico-sanitarie“.

A livello territoriale, sono state elaborate anche delle preziose linee guida, frutto del confronto tra operatori del settore, esperti di salute e sicurezza, istituzioni delle due province.

Se il Governo ritiene che debbano essere definite ulteriori condizioni – aggiunge CNA – che le definisca da subito per consentire di riaprire al più presto. Le imprese sono ormai allo stremo delle forze e le loro condizioni finanziarie sono così gravi da destare preoccupazione anche sul fronte della tenuta sociale di scelte scellerate come quella di una chiusura così prolungata.

Le imprese non riusciranno a resistere ancora per molto. È quanto mai necessario che il Governo dia subito segnali chiari e risposte certe e che le Province di Bolzano e Trento vengano messe in condizione agire secondo i parametri dell’Autonomia, nel pieno rispetto della salute e della sicurezza“.

La disperazione – concludono Corrarati e Benoni – si sta trasformando in rivolta. Chiediamo al Governo di lanciare un messaggio immediato rassicurando le imprese sulla definizione di una prossima, e certa, riapertura“.

 

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