Italia & Estero
Class Action contro Enel Energia: Associazioni dei Consumatori chiedono rimborso per le bollette aumentate
Le associazioni dei consumatori Adusbef, Assoutenti, Codici, CTCU e Confconsumatori hanno presentato una class action contro Enel Energia presso il Tribunale di Roma, accusando la società di modificare unilateralmente le tariffe di luce e gas senza fornire adeguata comunicazione ai consumatori.
A partire da luglio 2023, Enel avrebbe aumentato le tariffe per milioni di clienti, ma non li avrebbe informati correttamente, impedendo loro di esercitare il diritto di recesso, come previsto dalla legge.
Le modifiche contrattuali, infatti, non sono sarebbero comunicate con le modalità obbligatorie: non sono stati inviati avvisi scritti adeguati, né con un preavviso minimo di tre mesi, e le comunicazioni elettroniche non hanno evidenziato correttamente il contenuto, finendo per essere bloccate dai filtri antispam.
“Risulta che a partire da luglio 2023 – si legge nell’atto presentato dalle associazioni dei consumatori – Enel Energia Spa abbia unilateralmente modificato le condizioni economiche previste dai contratti di fornitura gas ed energia elettrica in corso con milioni di propri clienti ovvero rinnovato le condizioni economiche dei contratti in scadenza, in entrambi i casi con applicazione di tariffe sensibilmente più gravose per l’utenza coinvolta, senza di ciò dare alle propria controparti contrattuali adeguata informativa e privandole pertanto della possibilità di esercitare il diritto di recesso, come previsto dalla Legge e dalle Condizioni Generali di Contratto.
L’articolo 13 del Codice di Condotta Commerciale prevede l’obbligo per il fornitore di comunicare ai clienti finali interessati la modifica delle condizioni contrattuali per mezzo di un’apposita informativa scritta che riporti in intestazione la dicitura ‘Proposta di modifica unilaterale di contratto’ ovvero ‘Proposta di rinnovo delle condizioni economiche con modifica delle medesime condizioni’.
Nel caso delle variazioni unilaterali, tali informazioni non possono comunque essere riportate all’interno della bolletta o trasmesse congiuntamente alla stessa quando la modifica si traduca in un aumento dei corrispettivi. Si tratta, con tutta evidenza, di una previsione ad ulteriore tutela del cliente finale contrattualmente più debole, affinché sia data specifica evidenziazione ad una informazione così rilevante.
L’articolo 13 citato stabilisce, infine, che le suddette comunicazioni devono essere trasmesse ai clienti interessati in modo tale che le stesse pervengano loro con un preavviso non inferiore a tre mesi, di modo che questi possano godere di un congruo lasso di tempo per valutare se accettare la modifica proposta ovvero recedere dal contratto.
Inoltre, le suddette comunicazioni telematiche, per il modo stesso in cui erano congegnate nonché per il loro concomitante contenuto pubblicitario, peraltro senza che né l’oggetto né l’intestazione dessero adeguata evidenza al suo reale contenuto, erano idonee a far ‘scattare’ i filtri antispam della gran parte dei server di posta elettronica, così di fatto frapponendo un ulteriore ostacolo al loro effettivo raggiungimento del destinatario.
La condotta di Enel Energia è con tutta evidenza idonea a condizionare indebitamente la propria clientela nell’esercizio di un proprio diritto, inducendola a subire ingiustificatamente l’applicazione di forti maggiorazioni del prezzo dell’energia elettrica e gas, significativamente più gravose di quelle precedentemente vigenti, che invece avrebbero potuto essere evitate qualora la preventiva informativa scritta fosse stata correttamente loro trasmessa”.
Le associazioni chiedono quindi il rimborso delle somme versate in eccesso, il ricalcolo delle bollette secondo le condizioni precedenti e un risarcimento di 200 euro per ogni cliente coinvolto nell’azione legale.
Tutti i consumatori che ritengono di essere stati danneggiati da queste pratiche possono ancora aderire all’iniziativa legale attraverso i siti delle associazioni.
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