Laives
Celebrata a Laives la giornata dell’unità d’Italia
Le note dell’inno d’Italia, cantato dalle persone che gremivano la piazzetta del municipio, hanno accompagnato la cerimonia dell’alzabandiera con la quale oggi (17 marzo) il Comune di Laives ha celebrato la giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera.
Una cerimonia sobria, senza fronzoli, ma molto partecipata, cui hanno preso parte numerose autorità, tra cui il sindaco di Laives, Christian Bianchi, i sindaci di Bronzolo e Vadena Giorgia Mongillo e Alessandro Beati, il vicesindaco di Salorno Ivan Cortella, il commissario del governo Vito Cusumano, il vicepresidente della giunta provinciale Giuliano Vettorato e il presidente della Comunità comprensoriale Oltradige Bassa Atesina, Edmnund Lanziner.
Insieme a loro, i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma, con diversi gruppi alpini del circondario, dei carabinieri, dei bersaglieri e della Croce rossa.
Nel suo discorso, il sindaco di Laives, Christian Bianchi ha ricordato le figure di Mazzini e Garibaldi, “uomini che rappresentarono il cambiamento, e che ancora oggi lo rappresentano. Uomini capaci di trasformare l’Italia da un insieme di 8 Stati, divisi su tutto, indipendenti l’uno dall’altro, eternamente in conflitto, con monete diverse, leggi diverse, senza alcuna bandiera comune o politica comune, né interna, né in Europa, in una Nazione, trasformando tutto ciò.
Furono le persone a permettere questo, a fronte anche di grandi sacrifici. Uomini con questo spessore culturale e questa tenacia furono in grado di credere al grande progetto di unitarietà della nazione, e si sacrificarono per ottenerla. Questi sono gli uomini che devono essere i nostri fari, i nostri ispiratori, i nostri modelli, indipendentemente dal nostro ruolo in questa società.
Solo con il mantenimento forte di questi pilastri fondamentali sui quali è nata la nostra nazione, questa potrà proseguire la propria storia con passo deciso e senza tentennamenti, anche in momenti difficili, come ce ne sono stati tanti nella storia della nostra nazione.
Oggi, la presenza in questa piazza di uomini dello Stato, della Provincia e dei Comuni, e della popolazione, rappresenta simbolicamente lo spirito unitario che sta alla base di questa celebrazione, la volontà di portare avanti, ogni giorno, insieme, la gestione dei nostri territori, in modo unitario e condiviso, come ci ha insegnato chi, come Mazzini e Garibaldi, ne fece la sua ragione di vita“.
Al termine della cerimonia è poi stata inaugurata la mostra in ricordo della Grande Guerra allestita dagli alpini.
“Ricordare a distanza di 100 anni il sacrificio di 10 milioni di soldati morti, dei 20 milioni di invalidi, lo strazio subito dalla popolazione civile, è un nostro preciso dovere morale, ed un monito, che ci insegna quanto sia importante il mantenimento della pace e della pacifica convivenza tra i popoli. L’Unità e la Pace sono i due simboli della manifestazione di oggi qui a Laives“, ha concluso Bianchi.
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