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Italia & Estero

Caso Sangiuliano: il peggio che avanza

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Nella discussione sul patriarcato, che sarebbe a mio parere la iattura del mondo, manca una analisi equilibrata su quello che potrebbe essere un matriarcato strisciante che avanza.

Chi scrive lo vede da decenni nelle aule dei tribunali dove poveri mariti vengono ridotti a meri bancomat, senza diritti o comprensione e soprattutto senza diritto di replica, per lo più da giudici donne. Praticamente un paria. Per contro sono aumentati gli omicidi di moglie, compagne ed amanti commessi in costanza di rottura della relazione, con vista sulle carte bollate prossime venture. Mi chiedo, una pura casualità?

Non mi ha quindi stupito il contesto e lo strascico mediatico, anticipatore della querelle tribunalizia, dell’ affaire Boccia – Sangiuliano.

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Il copione è sempre lo stesso: un uomo di potere e posizione, o presunto tale, avanti con gli anni, francamente poco attraente, che viene fiocinato dalla bellona un po’ agee ma pur sempre di molto più giovane, che si interessa fattivamente del mondo lavorativo dell’ uomo ma in realtà è assetata di carrierismo e di ribalta.

Il risultato? L’ ometto perde la testa e la bellona si insinua profondamente nel suo mondo in attesa del coronamento del suo disegno: fama e posizione, anche denaro di conseguenza. L’ amore, quello vero, invece latita.

La collega Bernardini De Pace, famosa matrimonialista, l’ha definita “predatrice di uomini senza dignità” (leggi qui) che sfoga la sua rabbia per non avere raggiunto l’obbiettivo mediante le classiche armi che di solito sfoderano le amanti tradite o deluse: spifferare la relazione alla moglie, in primis, e in seconda battuta demolire la credibilità e l’onore del’ uomo, non considerando che con una simile relazione  si può dire che queste qualità sono state già perse.

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Chi scrive ricorda anche che il curriculum lavorativo ostentato da questa signora risulta assai autoreferenziale ed è stato da più parti smentito o ridimensionato, di talchè risulta più di un sospetto che esso sia stato funzionale alla “pesca” del tonno di turno.

Finirà dunque a carte bollate, in un tribunale ordinario dato, che la disamina del fatto nel “tribunale politico” è fallita, dopo un clamore artificiosamente alimentato da certa sinistra che dovrebbe imparare a separare i fatti politici dai fatti privati, specie quelli miserandi.

E per favore, a titolo personale lo chiedo, non mettete in mezzo il patriarcato, perchè altrimenti debbo pensare che un matriarcato, specie rosso Pompei, sia assai peggio.

a cura di Stefano Sforzellini

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