La parola all avvocato
Casa comprata prima del matrimonio. In caso di decesso va al marito o ai fratelli?
Buongiorno Avvocato,
Ho acquistato un appartamento prima di sposarmi ed avere figli. Vorrei sapere a chi spetta automaticamente la proprietà, in caso di decesso (spero non troppo presto!!).
Al marito e figli? O ai miei fratelli, che sarebbero stati i miei eredi al momento dell’acquisto? Premetto di non aver fatto testamento.
Grazie in anticipo. Cordiali saluti,
E.
Gentile Signora,
nel caso in cui il de cuius (la persona defunta che ha lasciato l’eredità) non abbia provveduto a redigere testamento (ovvero quando, pur avendolo redatto, questo sia invalido), si apre la cosiddetta successione legittima.
In tale tipo di successione i chiamati all’eredità sono espressamente indicati dal legislatore codicistico agli artt. 565 c.c. e ss., secondo un preciso ordine dipendente dal grado di parentela con il de cuius stesso.
Se il defunto lascia, ad esempio, il coniuge ed uno o più discendenti (cioè figli legittimi e naturali), al primo toccherà la metà dell’eredità (se in concorso con un solo figlio,), ovvero un terzo (se i figli sono due o più, ed in tal caso questi ultimi avranno diritto ai residui due terzi, suddivisi in parti uguali).
Rispondendo, dunque, alla Sua domanda: in caso di Suo decesso, ed in assenza di testamento, eredi legittimi saranno, se viventi, Suo marito ed i Suoi figli, i quali subentreranno, pro quota, in tutti i rapporti patrimoniali trasmissibili, debiti compresi, e quindi anche nella proprietà dell’immobile di cui accennava (ovviamente se ancora presente nel Suo patrimonio al momento della morte).
I Suoi fratelli e/o sorelle potrebbero essere chiamati all’eredità solo se sia Suo marito che i Suoi figli fossero deceduti prima di Lei, ed al tempo della Sua morte non esistessero neppure nipoti (figli dei Suoi figli).
A nulla rileva, dunque, il momento in cui Lei acquistò l’immobile: sia gli eredi che la consistenza del patrimonio ereditario devono essere individuati unicamente in relazione al momento dell’apertura della successione, e quindi della morte del de cuius, secondo i vigenti criteri codicistici.
Le auguro lunga vita!
Il contributo per La Voce di Bolzano è dell’avvocato Laura Vendrame Innocenti del Foro di Bolzano.
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