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Cartelli monolingui: su vicenda Emily Casapound annuncia comunque l’esposto in Procura

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Sulla vicenda della piccola Emily Formisano Casapound prende posizione e annuncia l’esposto in Procura per le responsabilità politiche sulle mancate segnalazioni in lingua italiana della segnaletica di montagna.

Secondo le prime valutazioni effettuate dalla Procura di Bolzano, le indicazioni del divieto di slittare riportate solo in lingua tedesca risulterebbero in ogni caso chiare grazie alla presenza di simboli grafici riconoscibili. Tuttavia, sottolineano i rapppresentanti di Casapound:

“Il tragico incidente avvenuto venerdì sul Corno del Renon, inizia a pesare anche sulla politica altoatesina, nello specifico sul tema della toponomastica, evidenziando in ogni caso la pericolosità dei cartelli monolingui”.






Nel mirino, in particolare, il cartello in sola lingua tedesca posto all’inizio della pista da sci per proibirne l’accesso agli slittini, diverso dalla segnaletica esplicativa con il simbolo di divieto alle slitte, che sarebbe stato posto solamente diverse decine di metri più in basso, a discesa già iniziata.

Come afferma in una nota il coordinatore regionale di CasaPound Andrea Bonazza: “La Svp e i partiti indipendentisti tedeschi, anziché continuare a condurre la stupida ‘guerra dei cartelli’, devono rendersi conto che, come abbiamo ribadito innumerevoli volte, stanno giocando con le emozioni e, soprattutto, con la vita delle persone“.

CasaPound redarguisce quindi i nuovi governanti provinciali e nazionali a rispettare far rispettare il corretto uso della toponomastica bilingue in tutta la Provincia.

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