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Caldaro, salta il centro di accoglienza. CasaPound esulta: “Efficace la nostra protesta”

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CasaPound Bolzano canta vittoria dopo aver appreso dai media la chiusura del centro di prima accoglienza per immigrati a Caldaro.

Decine erano state le proteste da parte dei militanti del movimento delle tartarughe frecciate.

A comunicare la decisione è stato direttamente il presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher, tramite una mail rivolta ai consiglieri comunali del Comune di Caldaro.






Si legge in una nota: “Dato che il nuovo Governo giallo-verde in carica mira a ridurre gli immigrati ad un numero minimo, al momento non ci sarebbe bisogno dell’alloggio a Caldaro.

Negli ultimi 2anni la sezione provinciale di CasaPound ha intrapreso diverse iniziative per evitare l’apertura del centro di accoglienza al maso chiuso in zona Barleit.

Dalle incursioni in consiglio comunale con striscioni appesi in balconata a quelle, ancora più d’effetto, con imbarcazioni e fumogeni nel lago dell’Oltradige, le proteste sono state decine; non ultime le denunce per l’incompatibilità della destinazione d’uso del maso chiuso presentate dal coordinatore regionale di Cpi Andrea Bonazza.

Adesso i rappresentanti di Cpi chiedono chi beneficerà dei lavori di ristrutturazione, per decine di migliaia di euro, fin qui eseguiti e chi risponderà per questo sperpero di denaro pubblico ad oggi a favore di privati che potrebbero chiedere risarcimento danni per il recesso anticipato del contratto di locazione“.

 



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