Alto Adige
Buoni mensa scolastica Vipiteno, Vetrò (FdI): “Dal Comune situazioni surreali in tema di trasparenza”
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“E’ possibile per una amministrazione pubblica incassare denari in contati e non rilasciarne ricevuta? Come ci è stato comunicato dal Sindaco in persona, in risposta ad una nostra precisa domanda, il comune non rilascia più la certificazione cumulativa attestante per ogni alunno la spesa sostenuta per i buoni mensa nell’intero anno scolastico”.
A segnalare la problematica è dell’esponente di Fratelli d’Italia a Vipiteno, Fabio Vetrò.
“Un tempo questa serviva per la dichiarazione dei redditi e a portare in deduzione gli importi, ed era prassi che il Comune la rilasciasse come forma di ricevuta per gli importi versati durante l’anno. Oggi, per ottenere una deduzione bisogna avere svolto il pagamento con mezzi elettronici ma almeno sino all’anno scorso si poteva continuare a pagare anche in contanti.
Ora che la ricevuta cumulativa non viene più rilasciata (sono i genitori dei bambini a dovere esibire i pagamenti tracciati elettronicamente) da parte del Comune anche a richiesta, pare non si rilasci alcuna attestazione di pagamento, anche non valido ai fini fiscali. Ora il paradosso è che il Comune ha continuato ad accettare i contanti ma di scontrini e ricevute non ne ha mai emessi, con il risultato che, ci sono state le entrate ma non le prove giustificative delle stesse”.
E ancora: “Riteniamo si tratti di una situazione surreale in tema di trasparenza. Tante famiglie per i loro figli, almeno fino a maggio 2020, ma crediamo anche ben oltre quel periodo, hanno continuato ad usare la moneta tradizionale per comprare i tickets convinti – forse erroneamente che, come sempre, a fine anno avrebbero potuto scaricarne la spesa tramite la solita dichiarazione prodotta dal comune che comunque continuava a registrare le entrate, come nel passato. Da quest’anno, per quanto apprendiamo, non risulta invece traccia di esse. Ci chiediamo quindi, perché il comune continuava ad accettare i contanti senza rilasciarne quietanza? Come si registrava il movimento di cassa delle somme introitate in moneta? Chiunque a fronte di una vendita, normalmente rilascia un documento, anche una bocciofila ma, qui stiamo parlando di uffici pubblici”.
“L’amministrazione comunale non si è mai posta il problema? A queste domande riteniamo sia doveroso che l’attuale amministrazione risponda ma soprattutto e che si attivi dando risposta ai nostri interrogativi“, conclude Vetrò.
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