Bufera negli USA: Joe Biden grazia il figlio Hunter

Joe Biden ha concesso la grazia piena e incondizionata a suo figlio Hunter Biden, una mossa inattesa che ha sollevato un acceso dibattito politico.

La decisione arriva poco prima delle sentenze attese per due processi in cui Hunter era coinvolto: uno per l’acquisto illegale di un’arma e l’altro per evasione fiscale legata a spese personali eccessive.

 

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Nello specifico: nel 2018 Hunter dichiarò all’FBI di non avere dipendenze, ma faceva uso di droghe. Fu condannato per aver omesso questa informazione acquistando una pistola; nel 2016-19 non pagò circa 1,4 milioni di dollari in tasse federali, una colpa che Hunter stesso aveva ammesso.

Biden, nel giustificare il provvedimento, ha dichiarato che il figlio sarebbe stato vittima di una persecuzione politica orchestrata dagli avversari repubblicani per danneggiare la sua presidenza.

La grazia è stata annunciata dopo un weekend con la famiglia e poco prima di una visita diplomatica in Angola. Hunter ha accettato il provvedimento, che gli evita quindi il rischio di una pena detentiva. La grazia copre anche periodi antecedenti ai reati contestati, schermando Hunter da eventuali indagini future.

Joe Biden, in una nota ufficiale, ha espresso la convinzione che i procedimenti legali contro Hunter rappresentassero un errore giudiziario, sottolineando come situazioni simili vengano solitamente risolte con sanzioni amministrative e non penali.

L’episodio ha generato reazioni contrastanti. I critici, tra cui Donald Trump, hanno accusato Biden di abuso di potere, mentre i sostenitori difendono la decisione come un atto di giustizia.

“Il perdono concesso da Joe a Hunter include gli ostaggi del 6/1, che sono stati imprigionati per anni? Che abuso e errore giudiziario!” scrive Trump su Truth. 

“Sapevano tutti che lo avrebbe fatto. Lui lo avrebbe fatto solo quando non ci sarebbero state conseguenze elettorali per i Democratici” scrive invece Donald Trump Jr. su X.