Alto Adige
Buco da 5 milioni per il giornale Trentino. Ebner: “Perdevamo 4500 euro al giorno da 4 anni, situazione insostenibile”

Questa mattina (28 gennaio) Alessia Ambrosi presidente della quinta Commissione permanente ha ospitato le consultazioni in merito alle recenti vicende che hanno interessato il quotidiano il Trentino, chiuso – come si ricorda – una decina di giorni fa.
Michl Ebner, editore del gruppo Athesia, ha rinnovato il rammarico del cda della società per una decisione “molto sofferta, non presa a ciel sereno, ma imposta dalla situazione difficilissima del mercato, aggravata dal Covid”.
L’acquisizione da parte di Athesia risale al 2016, anno il cui il gruppo Espresso voleva liberarsene. Nessuno si fece avanti e allora lo comprò la società editoriale altoatesina.
Ebner ha snocciolato tutte le iniziative organizzate per il suo rilancio con l’apertura delle sedi di Rovereto e Riva del Garda in provincia di Trento, con l’aumento dell’organico nelle sedi esterne, la modernizzazione di tutta struttura tecnologica, l’investimento sulla grafica e il raddoppio degli inserti a prezzo invariato, l’acquisto del settimanale Bazar inserito nel quotidiano con 4 edizioni all’anno, il nuovo settimanale Monitor con 52 edizioni all’anno e tutta una serie di interventi per migliorare la vendita del giornale, come la veicolazione di prodotti collaterali (libri, cd) per rendere il prodotto più appetibile e interessante.
Dopo tutte queste attività la grave perdita è però rimasta. I numeri sono da capogiro, si tratta infatti – ha sottolineato Ebner – di una perdita di oltre 5 milioni di euro dall’acquisizione, con l’azzeramento di tutto il patrimonio netto e la necessità di ricostituzione del capitale sociale da parte degli azionisti.
Il Trentino ha perso 1 milione 643.00 euro nel 2019 e perde 1,6 milioni nel 2020, ne avrebbe perso nella previsione più ottimistica altrettanti nel 2021. Ma anche negli anni precedenti le perdite si attestano sempre intorno a 1,6 milioni di euro.
Per capirci, si trattava di una perdita di 4500 euro al giorno per 365 giorni all’anno. Tra il 2016 e il 18 anche l’altro quotidiano trentino l’Adige era in vendita, ma nessuno si faceva avanti per l’acquisto. L’unica proposta è stata nel luglio 2018 quella di Athesia.
«Molti sostenevano l’idea di fare un giornale unico. Il sottoscritto ha tenuto il giornale in vita, nonostante i notevoli costi. Oggi tanti si mettono dalla parte dei giornalisti, ma dov’erano quando Fraccaro definiva “inaccettabile” l’acquisto dell’Adige da parte di Athesia’?» ha chiesto Ebner.
«Il politico Fraccaro non si è mai reso disponibile ad un incontro nonostante 18 richieste scritte. Questo vale anche per latri interventi politici che osteggiavano le azioni di salvataggio dell’Athesia: sarebbe stato più utile sottoscrivere abbonamenti e promuovere il quotidiano perché i giornali vivono con abbonamenti, pubblicità e acquisti in edicola, ha aggiunto. Entrambe le proprietà delle società Seta spa e Sie sono state riportate in Regione, ha continuato Ebner, per dire la vicinanza e la responsabilità dell’editore».
E ancora: «dopo la fusione, il cda ha visto al suo interno una maggioranza di consiglieri trentini. Con l’inasprimento del Covid, tuttavia, Ebner ha detto che la situazione è precipitata evidenziando una incontenibile emorragia diffusionaria e pubblicitaria, che ha visto venire meno di moltissimi clienti tradizionali.
Per anni abbiamo garantito l’occupazione di 41 persone al Trentino e ad oggi 11 amministrativi 3 grafici, 8 commerciali stanno continuando ad operare senza interruzione, mentre per i 19 giornalisti stiamo valutando alcune opzioni. Inutile ricordare che da un anno la redazione era in solidarietà per arginare il pesante calo dei ricavi: quello della chiusura è solo l’epilogo di una situazione ormai insostenibile».
Particolarmente interessante la risposta data alla domanda del consigliere provinciale trentino Cavada, che aveva chiesto il perché dell’acquisto di due testate uguali con la stessa linea editoriale in difesa del centro sinistra.
Ebner ha replicato a Cavada, sulla linea editoriale, osservando che l’esperienza di lungo corso nell’editoria, ha permesso di fare delle attente valutazioni sulla sensibilità dei lettori ed “abbiamo fatto una scelta di continuità” ha detto, “che il cambio di linea politica non avrebbe permesso”. Abbiamo confermato il cda, il direttore, i ruoli che i giornalisti avevano all’interno dei giornali ed anche la linea editoriale. La differenziazione della linea politica avrebbe portato alla discontinuità, ha chiarito.
Alle sollecitazioni della Verde Lucia Coppola sulla fine che faranno i giornalisti ha risposto che c’è una interlocuzione in corso con gli stessi proprio nel pomeriggio di oggi (28 gennaio) è programmato un incontro in cui saranno valutate le diverse opzioni.
“Condivido le preoccupazioni sui collaboratori delle valli e dato che il sito online Trentino rimane attivo e manteniamo di fatto in vita la testata, dovremo rafforzare quel contesto. Non sarà un rapporto uno ad uno, ma permetterà di mantenere in parte la storia del giornale e di adeguarsi al contempo alle nuove generazioni e ai nuovi modi di fruire l’informazione“, ha detto Ebner.
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