Bolzano non si arrende: risuona a Oltrisarco l’Inno di Mameli. Un intero quartiere si commuove

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Nella calma statica di una città in quarantena, l’Inno di Mameli taglia la cortina fitta del buio che avvolge paure e speranze. E sono applausi, grida, invocazioni all’unità.

Da una finestra all’altra, da balcone a balcone, le note dell’italico inno hanno interrotto il silenzio quasi irreale della sera ad Oltrisarco.

Mancavano pochi minuti alle 20. “L’Italia chiamò”, ed è come se un intero quartiere si fosse rotto in un pianto liberatorio. Perché Bolzano non si arrende.

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Perché Bolzano profuma di Italia e perché è pur vero che è nei momenti di massimo pericolo che un popolo ritrova la sua unità, anche nella bellezza eterna dei suoi simboli nazionali (Fuori il tricolore, da CasaPound a Vox Italia l’appello: “Vogliamo Bolzano tappezzata”).

Un esempio da seguire, quello che Oltrisarco ha offerto questa sera, commosso, a tutti i suoi concittadini. E chissà se da domani, dopo questo magnifico spettacolo di unità, in altre zone del capoluogo si deciderà di fare lo stesso.

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