Politica
Bolzano come Bibbiano? Galateo: “Bambino di 8 anni dato in affido e messo in quarantena”

Ieri mattina il consigliere comunale Marco Galateo (Fratelli d’Italia) ha tenuto una conferenza stampa per raccontare la drammatica storia di una madre e dell’affidamento di suo figlio:
“Siamo stati contattati dalla signora, e una volta raccontati i fatti ci siamo subito attivati per contattare il suo legale e un legale di di fiducia che si occuperà delle cause di Bibbiano. Il bambino, che ha quasi 8 anni, era già stato dato in affidamento due anni fa in una struttura a Merano, e si incontrava con la madre nei fine settimana, in regola con quanto stabilito dalla legge.
Ciò che è allarmante è che recentemente il bambino ha avuto la febbre, e visto che siamo in tempo di Covid gli viene imposto di rimanere a casa con la madre per tre settimane. Ovviamente tutti erano informati di tutto, compresi giudice e assistenti sociali. Passate le tre settimane il giudice (siamo a marzo) la chiama per telefono e le chiede di andare con il bambino in tribunale.
Lei si fida, ma una volta lì il bambino le viene sottratto con una scusa, senza che lei sapesse nulla e senza salutare il figlio. Immaginiamoci il dolore e il trauma non solo per la madre ma anche per il figlio. Sottolineo anche che per alcuni giorni la madre non ha saputo nulla della sorte del bambino, e che per le due settimane successive è stato tenuto in isolamento chiuso in una stanza per rischio di Covid.
Qui abbiamo rilevato (oltre alla questione con il giudice) immediatamente alcune anomalie: la prima è che la madre, unico genitore vivente del bambino, è soddisfatta del lavoro degli assistenti sociali; è la seconda è che il bambino, essendo minore, non è stato rappresentato da nessun soggetto nel procedimento. Noi come Fratelli d’Italia verificheremo se è stata rispettato il prevalente interesse del minore, e per farlo attiveremo il nostro Dipartimento con a capo la senatrice Isabella Rauti per un’interpellanza al Ministro della Giustizia.”
Presente anche l’avvocato della madre Donatella Bussolati, che ha detto: “In questo caso siamo testimoni di come i servizi sociali possano lavorare bene: Come Difesa noi chiediamo che gli allontanamenti durino il meno possibile, e che vengano usati come estrema ratio.
Qui Servizi hanno lavorato bene in questo senso, sono riusciti a ricongiungere gradualmente il minore e la madre lavorando sulle risorse e tutti gli aspetti positivi che questa mamma ha. Purtroppo però in questo processo si è inserita l’emergenza Covid, ed il bambino è stato strappato in modo anomalo alla mamma per un presunto pregiudizio. Il magistrato ha allontanato il bambino alla madre, senza però interpellare i Servizi Sociali.
In Corte d’Appello, dove noi ci siamo rivolti per reclamare il provvedimento in cui il giudice allontanava definitivamente il figlio, loro stessi hanno affermato che inserire il figlio in una struttura è dannoso per la relazione mamma-figlio, perché il lavoro che loro due hanno portato avanti nel loro rapporto è stato encomiabile”.
“Vieni qui che legalizziamo la permanenza con suo figlio a casa, sono queste le parole con cui mi ha chiamato il giudice. – afferma la madre, – allora vado tutta speranzosa e mi portano via mio figlio senza nemmeno salutarlo. Fortunatamente sono stata avvertita di non agitarmi per evitare che il giudice potesse usare ciò contro di me, ho chiamato il mio avvocato che mi ha tranquillizzata.
Per 10 giorni non so nulla di mio figlio, poi vengo a sapere che è stato messo in quarantena, e grazie agli assistenti sociali riesco a superare le questioni burocratiche e riesco a sentirlo telefonicamente, che però sono cronometrate, registrate e svolte in presenza di un educatore. E inoltre mi è stato detto che se avessi parlato del giorno in cui siamo andati dal giudice gli educatori avrebbero messo giù il telefono, avremmo potuto parlare del più e del meno, nient’altro.
Alla terza telefonata ci provo, e gli chiedo come lo avesse trattato la giudice. Al che lui mi ha risposto: “Malissimo mamma, perché le ho chiesto tante volte dove fossi, e lei mi ha risposto urlando dicendo che mi stavi aspettando in sala d’attesa”.
“Le prossime sfide per il Comune saranno proprio quelle legate al sociale. – Ha concluso Galateo – Oggi qui abbiamo un esempio di i Servizi Sociali possano lavorare bene, però noi ci chiediamo: se queste sono le leggi che devono tutelare l’interesse del minore allora vanno probabilmente cambiate. Immaginiamo come un bambino di 8 anni possa essersi sentito dopo essere stato trattato in questo modo”.
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