Alto Adige
Bessone taglia il centro di accoglieza Barleit. “Soldi risparmiati per scuola e altoatesini in difficoltà”
L’assessore Bessone disdice il contratto di locazione della struttura di prima accoglienza “Barleit” a Caldaro con un risparmio di 4 anni di locazione e dei relativi lavori di adeguamento.
Per l’assessore: “I soldi risparmiati saranno destinati al fabbisogno urgente di edilizia scolastica ed Altoatesini in difficoltà”.
Gli effetti positivi della Lega al Governo, che hanno portato ad un drastico calo degli sbarchi dei migranti in Italia del 87,90% rispetto al 2017 e del 92,85% rispetto al 2016 (fonte Ministero degli Interni), si fanno sentire dunque anche in Provincia di Bolzano.
Riguardo all’ondata migratoria, la Provincia aveva comunque individuato nel corso degli ultimi anni diverse strutture in tutto il territorio provinciale, e questo per far fronte agli obblighi d’accoglienza dei richiedenti asilo previsti dallo Stato.
Si tratta dell’attivazione dei cosiddetti “CAS” (centri di accoglienza straordinaria) che ha avuto luogo tra gli anni 2015 e 2017, quando maggiore era la pressione migratoria.
Su tutto il territorio provinciale, la Giunta ha poi individuato diverse strutture destinate ai CAS per l’accoglienza dei richiedenti asilo.
Una delle strutture individuate per lo scopo era l’immobile “Barleit” nel Comune di Caldaro, con la quale la Provincia aveva stipulato un contratto di locazione.
La struttura doveva accogliere 28 richiedenti asilo, ma non è mai stata sfruttata a pieno e quindi valutata “non indispensabile, motivo per cui l’assessore Bessone ha valutato, per le necessità di accoglienza della Provincia, di disdire il contratto di locazione con le proprietarie della struttura.
“Questo risulta essere un passo in un’ottica di revisione del fabbisogno dei CAS in Provincia – ha detto Bessone – . Di fatto, la locazione prevedeva una durata di 4 anni, oltre ai relativi lavori di adeguamento dell’immobile“.
La disdetta del contratto di locazione comporta difatti un risparmio per le casse provinciali, in un periodo di ristrettezze economiche, di 28.254,00 euro annui per il solo canone di locazione.
Il canone relativamente basso di locazione era dovuto al fatto che l’immobile, essendo vetusto e mai ristrutturato, per poter essere destinato all’accoglienza dei richiedenti asilo, necessitava di notevoli e costosi interventi di manutenzione straordinaria stimati in 80.000,00 euro.
L’assessore Bessone, alla luce della nuova situazione di fatto, chiederà di valutare, congiuntamente al settore Politiche sociali, la possibilità di disdire altri contratti di locazione, in modo da poter destinare le risorse finanziare risparmiate ad altre priorità sentite come urgenti dalla popolazione, come l’edilizia scolastica.
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