Società

Benzinai: dal 30 novembre impianti chiusi in autostrada, Codacons: “è illegale”, pronti a denunce

Pubblicato

4 anni fa

22 Novembre 2020

Redazione

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Nonostante i benzinai possano restare aperti senza limitazioni, come già era accaduto nel lockdown di marzo e aprile, il blocco della circolazione si fa sentire e nuoce gravemente agli affari. Per questo motivo, da venerdì 27 novembre verranno sospese le aperture notturne dei distributori di carburanti in autostrada e, da lunedì 30 saranno chiusi anche quelle diurne.

Questo è quanto hanno scritto le associazioni di categoria, Fegica Cisl, Faib Confesercenti e Figsc/Confommercio attraverso una lettera indirizzata al Premier Conte, dichiarando che “ il pressochè azzeramento delle vendite a fronte del mantenimento dei costi fissi, non permetterà alla fine della prossima settimana di garantire l’apertura degli impianti con continuità e regolarità”. Nella lettera inoltre, le tre sigle denunciano i mancati aiuti al settore ripetutamente annunciati, come l’emanazione dei decreti attuativi dei contributi figurativi, destinati al parziale ristoro dei gestori.

A tale proposito, le associazioni di categoria cercano il dialogo, spingendo per l’apertura di un tavolo di confronto con Patuanelli, ma trovano nel Ministro una sorta di indifferenza alle problematiche sollevate.

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Con questa chiusura si vuole porre l’attenzione sulla situazione di insostenibilità delle loro attività in seguito ai provvedimenti assunti recentemente, come la limitazione di circolazione, compresa l’adozione dello smart working e della didattica a distanza, ricordando che in questo 2020 la distribuzione di carburante ha subito un crollo mai visto.

In particolare, si parla di perdite di erogato e fatturato superiore al 40% sulla viabilità ordinaria e del 70% su quella autostradale. Alla notizia il Codacons ribatte, sostenendo che la sospensione delle attività di rifornimento carburante in autostrada è illegale. Pertanto lo stesso Codacons presenterà le opportune denunce penali contro i benzinai, chiedendo alle società autostradali di revocare le concessioni.