Bolzano
Benno Neumair in aula: tanta arroganza e poca chiarezza
![](https://www.lavocedibolzano.it/wp-content/uploads/2021/03/benno-neumair-1.jpg)
Nella giornata di ieri c’è stata la attesissima deposizione di Benno Neumair davanti alla Corte d’Assise di Bolzano, ma nulla è andato come sperato e – almeno per ora – la verità su quanto accaduto quel 4 gennaio 2021 è ancora lontana.
Benno – con un notevole atteggiamento da indisponente – a più riprese ha dichiarato di non voler rispondere alle domande o di non ricordare quanto accaduto oltre a non voler essere ripreso dalle telecamere.
L’interrogatorio è stato affrontato dal 31 enne bolzanino con arroganza, confermando quindi il disturbo di personalità di tipo narcisistico, aggressivo e antisociale di cui è affetto.
“Posso confermare che sono toni che conosco da mio fratello, fa male sentire questo tono ancora ora – dopo aver ucciso due persone, dopo aver ucciso la mamma e il papà, i nostri genitori – ancora sentire questo tono così di sfida e così trionfante ogni volta che dice ‘mi avvalgo della facoltà di non rispondere’, come se ancora cambiasse qualcosa.” ha dichiarato ai media la sorella Madè.
“Intanto siamo soddisfatti che ha deciso di rendere l’esame in Corte d’Assise, che è una cosa particolarmente delicata per la sua posizione, soprattutto per la sua posizione psicologica. Sull’arroganza non si avverte così apertamente ma fa parte sicuramente del suo disturbo di personalità. È perfettamente compatibile con il suo disturbo. Intanto l’esame deve ancor andare avanti e non sappiamo quante domande faranno i pubblici ministeri e le parti civili. Dopo l’esame ci sono ancora due o tre testi secondo noi molto significativi della difesa e poi ci sarà l’audizione particolarmente rilevante dei nostri consulenti, tre professori. Benno è una persona veramente tanto malata, questa è la realtà ed è stata riconosciuta anche dai periti avversari, dai consulenti e dai periti del tribunale.” ha poi dichiarato – ai microfoni di ANSA – l’avvocato di Benno, Flavio Moccia.
“Il ragazzo è un ragazzo molto disturbato, clinicamente disturbato, e su questo credo ci sia stata una convergenza tra noi consulenti e gli stessi periti del giudice. C’è discussione sulla gravità e semmai sulla dinamica con uno dei due omicidi. A nostro avviso ci sono elementi più che sufficienti e dimostrativi di uno stato di una condizione di grave alterazione mentale che ha origine negli anni e che può essere appunto rintracciata fin dalla direi – primi segni – seconda infanzia di Benno.” ha affermato il consulente delle difesa Pietro Pietrini.
Alcuni interrogativi quindi rimangono: se Benno ha davvero ucciso i genitori tramite uno scatto d’ira, com’è possibile che a distanza di un anno e mezzo sia ancora così indifferente? Sicuramente questo caso presenta delle sfaccettature interessanti. Secondo la Procura ed i periti, Benno è sicuramente disturbato, ma questo non avrebbe mai intaccato la sua capacità di intendere e di volere.
“Mi avvalgo della facoltà di non rispondere“ è quanto detto da Benno al pubblico ministero riguardo alle modalità di uccisione dei genitori che – ricordiamo – ha ucciso e poi gettato nell’Adige nel gennaio 2021. (QUI link)
Più volte li ha poi incolpati per il trattamento che lui percepiva gli fosse riservato (cosa non condivisa dalla sorella Madè) e che negli anni lo ha portato a covare odio e risentimento verso di loro. Resta l’incognita su cosa abbia fatto “scattare” Benno in quel 4 gennaio – ed il 31 enne ha ribadito che quel giorno sarebbe stato male e che faticava a dormire. Il bolzanino ha ripetuto di voler dimenticare del tutto quel 4 gennaio, ma la freddezza e l’indifferenza del ragazzo verso le proprie azioni di certo non aiutano.
Tra l’omicidio del padre e quello della madre c’è un lasso di tempo, e l’analisi dei tabulati telefonici e dalla memoria informatica del suo computer hanno portato alla luce una freddezza mentale del ragazzo nei confronti di quanto accaduto: dopo aver ucciso il padre, avrebbe tranquillamente utilizzato PC e cellulare, per poi uccidere la madre al suo ritorno a casa.
Tra le varie domande e risposte, in un caso ha poi ammesso di aver cercato di depistare le indagini: quando ha fornito abiti lavati dei genitori per confondere i cani. Benno, secondo quanto da lui affermato, si sarebbe accorto di essere seguito ed avrebbe deciso di cercare di confondere le indagini, rivolgendosi anche direttamente agli inquirenti.
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