Politica
Autonomia differenziata, il presidente Kompatscher fa il punto a Udine

Il presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, ha partecipato oggi (sabato 25 marzo), presso la Casa della Contadinanza del Castello di Udine, alla conferenza dal titolo “Autonomia differenziata e specialità – Risultati raggiunti e prospettive future”, alla quale sono intervenuti anche il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, il presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Massimiliano Fedriga, l’assessora alle Finanze della stessa Regione Barbara Zilli e il sindaco di Udine Pietro Fontanini.
Il presidente Kompatscher ha colto l’occasione per ribadire al ministro Calderoli l’assoluta urgenza di riprendere i lavori nelle Commissioni dei 6 e dei 12 affinché vengano approvate importanti norme d’attuazione – già discusse a livello politico – come quelle sul volontariato, sull’iscrizione agli albi professionali e sull’assunzione del personale, nonché quella sull’autonomia nello sport.
Nella conferenza è stato fatto il punto sulla riforma portata avanti dallo stesso ministro Calderoli (nei giorni scorsi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il disegno di legge delega, che può ora essere presentato in Parlamento) dal punto di vista di due delle cosiddette “speciali“, appunto la Regione Friuli-Venezia Giulia e la Provincia Autonoma di Bolzano.
“La nostra posizione sull’Autonomia differenziata è quella che ho già espresso in diverse occasioni: l’attuazione dell’articolo 116 comma 3 della Costituzione non riguarda le Regioni e le Province autonome, ma è comunque un tema importante da presidiare, perché questa riforma può avere effetti positivi ma anche negativi per le nostre autonomie speciali”, ha spiegato il presidente Kompatscher a Udine.
“Mi riferisco in particolar modo ai livelli essenziali delle prestazioni, ai fabbisogni standard e ai costi standard. Questi non devono avere l’effetto di definire anche il modo nel quale le prestazioni devono essere erogate e i contenuti stessi delle prestazioni, perché sminuirebbe l’autonomia delle Regioni, anche di quelle a statuto speciale“.
Rischi, quindi, ma anche opportunità per l’Autonomia altoatesina: “Se fossero attribuite alle Regioni a statuto ordinario nuove competenze, ad esempio in materia di ambiente, potremmo chiedere di ottenere anche noi queste prerogative” ha aggiunto Kompatscher.
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