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Autobus guasti a Bolzano, perché le rampe per disabili sono spesso rotte

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Varie ipotesi sul motivo per cui le rampe della Sasa si rompono di frequente, costringendo i disabili spesso a non poter usufruire del trasporto pubblico, sono state lanciate anche tramite social network negli ultimi giorni.

Una di queste è del lettore Claudio Grasso, che analogamente a quanto avevano già fatto alcuni esponenti di Casapound e della Lega tramite social e in consiglio comunale, ha  segnalato guasti e malfunzionamenti relativi ai mezzi pubblici cittadini.

Esiste, tra il resto, una specifica norma europea che prevede l’obbligo per le aziende di trasporto di predisporre con ogni strumento possibile l’agevole accesso ai mezzi di trasporto pubblico.

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Il problema del mancato funzionamento delle rampe disabili sugli autobus del trasporto pubblico a Bolzano sembra ultimamente più marcato. Molto spesso si vedono arrivare in fermata autobus con un foglio di carta attaccato con il nastro isolante sul finestrino del posto guida, la cui scritta recita inequivocabilmente ‘RAMPA DISABILI GUASTA‘.

Parlando con alcuni autisti, prossimi alla pensione, sono riuscito a farmi raccontare la storia di queste rampe per la salita e la discesa di persone disabili in carrozzina. Gli autobus incriminati sono quelli più vetusti che supportano un modello di rampa ad estrazione da sotto il pianale.

Inizialmente però, al momento della loro entrata in servizio, questi autobus supportavano un modello di rampa ad estrazione meccanica. Il movimento della rampa era comandato direttamente dall’operatore dal posto guida. Ancora oggi si possono vedere i pulsanti di comando sulla plancia che regolavano l’estrazione automatica della rampa disabili.

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Ogni mattina l’operatore a cui veniva assegnata la vettura aveva l’obbligo di provare il funzionamento della rampa stessa prima di uscire dal deposito. C’era infatti un modulo cartaceo detto ‘foglio corsa‘ in cui bisognava relazionare, barrando una casella con una crocetta, il corretto funzionamento della stessa. Poi, forse per una serie di malfunzionamenti o altro, i motorini elettrici sono stati smontati dalle vetture e le rampe sono state modificate e riconvertite per una estrazione manuale delle stesse“.

“Io non sono un tecnico – continua Grasso – ma alla luce delle rampe manuali installate sugli autobus di recente acquisto ( quelli dal 2013 di colore giallo ) che si aprono a ribalta, conosciute come rampe ‘a libro’, mi sono fatto alcune domande.

Alla luce dei frequenti malfunzionamenti delle rampe disabili a estrazione manuale è evidente che data la loro posizione sono soggette a raccogliere tutte le impurità del suolo ( polvere, acqua, neve, terriccio ) e quindi mi pare logico che per il loro corretto funzionamento abbisognerebbero di una manutenzione perlomeno settimanale ( pulizia degli ingranaggi e loro ingrassaggio o oliatura).

Tutta questa serie di operazioni comporta sicuramente un costo non indifferente e infatti tutti i nuovi autobus non supportano più questo modello di rampa.

Mi chiedo, ma non si poteva fare una modifica del pianale e installare direttamente delle rampe ‘a libro’? Forse l’analisi costi benefici sul momento ha fatto propendere per la prima soluzione: la riconversione. Ma sul lungo termine pare proprio che non sia stata una saggia decisione.

La seconda causa di malfunzionamento delle rampe ad estrazione è il fatto che sono soggette a storcersi e quindi non essendo più allineate sono di difficile estrazione o spesso l’operatore non riesce ad estrarle o solo a metà.

Pare che qualche operatore nel tentativo di estrarre la rampa, per consentire la salita di un disabile in carrozzina, si sia infortunato perché la rampa di difficile estrazione, forse incastrata, si è invece sbloccata all’improvviso e l’operatore oltre a cadere a terra, ha subito oltre alle contusioni anche un forte trauma muscolare.

Il problema delle rampe storte è imputabile principalmente alle carrozzine motorizzate (elettriche). I vari modelli disponibili sul mercato hanno pesi e portate molto differenti. Si va dai kg 74 di peso della carrozzina con una portata utile di kg 127 https://irp-cdn.multiscreensite.com/…/files/uploaded/FOX.pdf ai modelli più evoluti dove si parla di kg 125 di peso della carrozzina con una portata utile di kg 160 https://irp-cdn.multiscreensite.com/…/fil…/uploaded/KITE.pdf.

Le rampe disabili in uso presso l’azienda di trasporto pubblico locale di Bolzano hanno una portata massima di 350 kg, peso che è indicato in calce sulla stessa. Di solito non si rompono mai. Dicono.

A Bolzano ci sono molte fermate problematiche (marciapiede troppo stretto) per la salita e la discesa di persone disabili in carrozzina. Altre impossibili per l’assenza di un marciapiede (es. P.za Domenicani). La mancanza di spazio di manovra per la ridotta misura dei marciapiedi presso le fermate degli autobus, determina delle grosse problematiche.

Nonostante il bus si fermi a circa mezzo metro dalla cordonata per guadagnare spazio, una volta estratta la rampa la carrozzina che scende sulla rampa non riesce ad avere lo spazio sufficiente sul marciapiede e quindi le ruote motrici si trovano ancora sulla rampa stessa al momento dell’inizio della manovra di curvatura.

Dato il peso della carrozzina, compreso l’utilizzatore, determina un effetto di torsione sulla rampa. Questa torsione determina il non allineamento della rampa che non riesce più a rientrare all’interno della propria sede e quindi il bus rimane bloccato in fermata. O nei migliori casi, la rampa rientra ma in modo forzato ( a scarpate ).

Negli ultimi due anni, finalmente, il Comune di Bolzano che è anche socio azionario, insieme ai Comuni di Laives e Merano, si S.A.S.A. S.p.a. ha cominciato a sistemare alcune fermate. Le più riuscite sono la nuova fermata della Linea 5 in via Duca d’Aosta direzione centro città e le due fermate in v.le Europa, direzione centro e periferia, Passaggio W. Tobagi.

Ancora, Linea 7A, 7B, 14, fermata alla rotatoria di v. Castel Weinegg. Un po’ discutibile dato che la bandierina blu di fermata è stata installata sul palo della luce al centro della rotatoria, la pensilina sta ancora nella sua posizione originale e una parte del marciapiede è stata rettificata, ma si sono dimenticati la segnaletica orizzontale che indica il punto di sosta del bus.

L’elenco delle fermate problematiche, tra le quali alcune impossibili, è talmente lungo che non comincio neanche a scriverlo.

Fermo restando le condizioni di utilizzo del trasporto pubblico http://www.sasabz.it/…/sa…/area-clienti/dirittiviaggiatore/… mi chiedo: ma se dovessimo fare un’ispezione accurata in un giorno qualsiasi su tutti i mezzi in circolazione, quanti sarebbero quelli con un malfunzionamento delle rampe disabili o con le rampe già guaste, ma circolanti ?”.

Nella prima foto vediamo una rampa a libro, non soggetta a malfunzionamenti.

Nella seconda foto vediamo una rampa ad estrazione. Che abbia il motorino elettrico o che non lo abbia, e sia quindi manuale, è soggetta a rotture continue e a costose manutenzioni.

Nella terza foto vediamo un autobus con rampa bloccata. Il disabile deve rinunciare a salire. Naturalmente si trattava di rampa ad estrazione.

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