Politica
Assegno di cura e bonus psicologo, si può fare

Dei cinque ordini del giorno al bilancio presentati dal Team K, due sono stati approvati: la proposta di Maria Elisabeth Rieder sulla valutazione tempestiva delle richieste per l’assegno di cura e quella del dott. Franz Ploner sul bonus psicologo.
Grazie a Maria Elisabeth Rieder, la Giunta provinciale è stata impegnata a valutare le misure introdotte nel settembre 2022 con una propria delibera (la n. 694) per accelerare l’iter di classificazione del riconoscimento dell’assegno di cura.
“Se le misure già adottate non porteranno a una riduzione dei tempi di valutazione per l’assistenza a lungo termine entro il giugno del 2023, dovremo rivederle in modo che i tempi di attesa, attualmente di sette mesi, siano significativamente ridotti“, ha spiegato Maria Elisabeth Rieder nel suo intervento.
“In origine, la mia mozione prevedeva che la valutazione per l’assegno di cura venisse effettuata d’ufficio se l’iter amministrativo superava i 60 giorni, ma è stata anticipatamente respinta dalla maggioranza. Mi aspetto quindi una revisione delle misure adottate nel giugno 2023, in modo da evitare che passi ancora del tempo prezioso durante il quale gli interessati e i loro parenti debbano attendere“, aggiunge Maria Elisabeth Rieder.
La delibera della Giunta provinciale (la 694 del 27.09.2022, “Criteri per il riconoscimento dello stato di non autosufficienza e per l’erogazione dell’assegno di cura” prevede il trasferimento della valutazione del bisogno di assistenza a lungo termine presso i distretti del servizio per la classificazione dell’assistenza. Inoltre considera l’erogazione dello stesso a tempo indeterminato trascorsi cinque anni di riconosciuto bisogno.
Nel 2022 è stato introdotto a livello statale il bonus psicologo per intervenire sul diffuso disagio psicologico causato dallo stato di emergenza sanitaria e sociale dovuto alla pandemia, che si è protratta per quasi tre anni. Questo bonus ammonta a una cifra tra i 200 e i 600 euro pro capite, a seconda dell’Isee.
Questo contributo è molto richiesto in tutta Italia e i fondi statali si esauriranno presto. “La mia proposta prevedeva che venisse fatto un censimento degli aventi diritto e che venissero conseguentemente stanziati per tre anni fondi aggiuntivi a questo scopo nel bilancio provinciale, proprio per garantire il bonus una volta esauriti gli stanziamenti statali“, ha spiegato il dottor Franz Ploner.
Che ha però concluso: “Purtroppo solo la prima parte della mozione, quella sul censimento, è stata approvata dal Consiglio provinciale. Sono comunque soddisfatto, perché il punto approvato ci darà la possibilità di disporre di una panoramica precisa su quanti dei nostri concittadini avrebbero effettivamente diritto a questo bonus, che è importante per valutare il fabbisogno complessivo e pianificare i futuri interventi”.
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