Angolo Bellerofonte
Asl Alto Adige, la polizza di colpa grave è incompleta? Quando la verità non è mai abbastanza
Se è vero che la verità la scrivono i vincitori, mi sento in dovere di aggiungere che la verità la scrivono i vincitori ma che quella più attendibile la scrivono gli onesti.
E io lo nacqui, onesto. Di cosa stiamo parlando? Di quella verità che nessuno si è finora mai scomodato a raccontare, quella verità che ha ormai assunto i contorni del mito, quella verità che ha incendiato i cuori e gli animi di quei personaggi che si sono eretti a difensori della patria, per poi scoppiare come palloncini punti da un ago.
Il mito è quella della polizza sanitaria ovvero della Polizza di Responsabilità Civile Verso Terzi/Ospedaliera, aggiudicata tramite gara d’appalto indetta dall’Azienda Sanitaria Alto Adige alla compagnia Viennese Uniqa.
Cosa è accaduto? Cosa sarebbe questa verità finora celata?
Sulle pagine di questo giornale ci siamo spesso occupati della polizza sanitaria, il nostro Bellerofonte ed anche gli “Impertinenti” di turno hanno cercato di spiegare al meglio quello che è accaduto nel 2018, quando il presidente Kompatscher prese in mano la situazione strappando un accordo in extremis con la compagnia Uniqa, sempre la compagnia Uniqa, per un contratto annuale di copertura assicurativa perché al 30/06/2018, data di scadenza della copertura, l’azienda sanitaria non aveva ancora provveduto ad aggiudicare la gara per l’assicurazione.
Senza l’intervento tempestivo di Kompatscher, l’azienda sanitaria avrebbe dovuto chiudere i battenti di tutti i presidi ospedalieri perché i medici e tutti gli operatori sanitari sprovvisti della copertura assicurativa di colpa grave, non avrebbero potuto varcare la soglia dei predetti presidi.
Per rendere meglio l’idea della gravità della situazione, basti pensare che come le automobili non possono circolare senza assicurazione RCT, altrettanto i medici non possono esercitare senza la polizza di colpa grave.
La verità
La Legge 24/2017 altrimenti nota come Legge Gelli, all’art. 10, comma 3 prescrive che “Al fine di garantire efficacia alle azioni di cui all’articolo 9 e all’articolo 12, comma 3, ciascun esercente la professione sanitaria (medici, infermieri, ecc.) operante a qualunque titolo in strutture sanitarie o sociosanitarie pubbliche o private provvede alla stipula, con oneri a proprio carico, di un’adeguata polizza di assicurazione per colpa grave“.
Con la Circolare CG1806 del 26/06/2019 a titolo “Polizza di Responsabilità Civile Verso Terzi/Ospedaliera – Copertura della Colpa Grave del personale…” a firma del direttore generale Florian Zerzer, l’azienda promuove una polizza di colpa grave incompleta per l’esercizio della professione medica e paramedica ovvero promuove una polizza di colpa grave al costo di 588,00 euro che copre la responsabilità professionale ma non la responsabilità amministrativa.
Nello specifico, l’art. 10, comma 3 richiama altre due disposizioni di legge. Nell’art. 9, esattamente al comma 5, viene espresso che “In caso di accoglimento della domanda di risarcimento proposta dal danneggiato nei confronti della struttura sanitaria o sociosanitaria pubblica, o dell’esercente la professione sanitaria, l’azione di responsabilita’ amministrativa, per dolo o colpa grave, nei confronti dell’esercente la professione sanitaria è esercitata dal pubblico ministero presso la Corte dei conti”.
La domanda di “Lubriana” memoria nasce spontanea: per quale motivo l’azienda sanitaria promuove con la circolare CG1806 una polizza incompleta per i suoi operatori con detrazione in busta paga e contemporaneamente suggerisce ai sottoscrittori di provvedere altrimenti per la responsabilità amministrativa?
Eppure sul mercato ci sono compagnie di assicurazione con proposte decisamente più faverevoli dal punto di vista economica e “All Inclusive” dal punto di vista della copertura assicurativa.
I medici sono medici e non esperti del ramo assicurativo, con molta probabilità fidandosi ciecamente di quanto predisposto dall’azienda sanitaria, probabilmente non hanno mai provveduto ad integrare la responsabilità professionale con la stipula ulteriore di una polizza di responsabilità amministrativa, parte integrante della polizza di colpa grave prevista dalla legge.
Avete capito la gravità della cosa? Con molta probabilità allo stato attuale, ci sono medici che non potrebbero esercitare nei presidi ospedalieri perché non adeguatamente coperti dal punto di vista assicurativo, con rischio grave per la loro stessa professione perché se risultanti colpevoli di un dolo, ci lascierebbero personalmente le classiche “mutande”.
L’azienda sanitaria ha mai verificato questa eventualità o ha solamente provveduto alla riscossione tramite addebito in busta paga dei premi assicurativi?
Questa è attualmente la realtà o meglio la verità sulla situazione dal punto di vista della copertura assicurativa del sistema sanitario.
Abbiamo una circolare aziendale che dà disposizioni per la stipula di polizza di colpa grave proposta dalla ditta Uniqa, già di per sé configurante un conflitto d’interessi spropositato che sfocia in una sorta di violazione delle norme sulla concorrenza del mercato.
Abbiamo una polizza inadeguata che rischia di inficiare l’attività professionale del personale sanitario; abbiamo altre compagnie assicuratrici o organizzazioni sindacali che promuovono polizze sicuramente vantaggiose sia dal punto di vista economico che qualitativo.
Allora perché siamo in questo paradosso? Perché questa circolare?
Noi raccontiamo i fatti per come si desumono dai documenti ufficiali dell’azienda, per le domande ci attendiamo delucidazioni dall’azienda medesima.
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