Merano
Armi e droga nei garage Ipes di Sinigo in un video musicale shock. Urzì: “Istituto assente, ora un’inchiesta”
Una montagna di droga e banconote di grosso taglio, una pistola, spari, l’evocazione della galera come pegno da pagare, passamontagna: questa è l’immagine di Sinigo, a Merano, dipinta da un video uscito da poche ore su You Tube: Kash – La fame (Official Music Video), oltre 3000 visualizzazioni, già quasi 400 like (solo 20 disapprovazioni).
Segnala in una nota il consigliere regionale e provinciale di Fratelli d’Italia, Alessandro Urzì: “E’ paura fra i cittadini meranesi che vi hanno riconosciuto i garage e le cantine delle proprie case, palazzine Ipes, in cui sono state girate con grande professionalità queste scene che ritraggono, all’ombra di simbologie islamiche, un numeroso gruppo di ragazzi, uno mascherato con passamontagna che cede una pistola (non si vede l’estremità della canna e quindi non si vede se si tratta di una pistola autentica o di una riproduzione con il tappo rosso, che la qualifichi come giocattolo), poi una storia rap che racconta di ragazzi in galera, di facili guadagni, e infine la droga.
‘Serve roba? Una chiamata, tutto pronto’, recita il solista con tono di sfida prima di accompagnare il video verso la fine, in un alloggio dove si vende droga a panetti. Passando dall’ingresso dell’abitato di Sinigo di cui si mostra la targa stradale d’ingresso, come un marchio, come a volere mostrare il borgo alla stregua dello Zen di Palermo o le vecchie Vele di Napoli, luogo di malaffare, degrado, spaccio, illegalità e impunità“.
“Il video peraltro risulta girato negli stessi garage già oggetto di vandalismo nelle settimane scorse, e gli inquilini ora hanno paura. Chi ha autorizzato l’uso degli spazi dell’Ipes per girare un video di violenza e droga? Dove sono finiti tutti gli appelli girati all’Istituto perché sia garantita una tutela di chi non vuole essere confuso con affari illeciti e vivere in un clima di illegalità praticata o perlomeno evocata?
Ho richiesto un intervento urgente dell’Istituto perché avvii una indagine interna sull’episodio che ora denunciamo, che siano informate le forze dell’ordine e ripristinato un clima di convivenza decoroso anche per rispetto di tutti i cittadini per bene che vivono nel rione e in particolare nei complessi Ipes“.
“E’ accettabile un simile accostamento fra Ipes, Sinigo e illegalità senza alcuna forma di contenimento? – continua Urzì – . La misura è colma. Chiediamo allo stesso modo che sia la politica provinciale ad assumersi finalmente delle responsabilità. L’assenza dell’assessorato alla edilizia pubblica in questi ultimi mesi e i silenzi sempre più dolosi della Lega di governo (che ha abbandonato le sue storiche battaglie per la legalità) devono avere una inversione di rotta se non si vuole trasmettere il messaggio che la cultura dell’illegalità può essere tollerata e i cittadini per bene devono subire.
Forse non è chiaro: ma andrebbe perlomeno chiarito se quella pistola sia vera o meno. Non è la prima volta che si sentono colpi d’arma da fuoco a Sinigo, anche puniti fortunatamente, ma questo fa paura“.
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