Alto Adige
Argomentazione obiettiva e basata sui fatti all’assemblea generale dell’Unione Pesca Alto Adige presso il NOI Techpark di Bolzano
Nell’ambito della manifestazione ben frequentata di sabato scorso – tenutasi in presenza per la prima volta da tre anni – il presidente dell’Unione Markus Heiss ha illustrato i temi fondamentali affrontati dal consiglio direttivo.
Supportato da dati e fatti ha illustrato la progressiva rarefazione dei popolamenti ittici avvenuta negli ultimi 20 anni e dovuta in particolare all’aumento di animali ittiofagi e all’irrisolta problematica degli svasi. Gli ampliamenti dei fiumi su larga scala nel contesto dell’aumento della sicurezza idraulica invece rappresentano grandi opportunità.
Per quanto riguarda gli animali ittiofagi, i primi effetti positivi delle misure di controllo sui cormorani sono evidenti, ma appare comunque assolutamente necessaria una ridefinizione dei limiti onde poter giungere ad un recupero delle densità delle specie ittiche autoctone (trota marmorata, temolo). Questo perché il controllo della presenza invernale dei cormorani eseguito negli ultimi due inverni assicura solo che le condizioni dei popolamenti ittici non peggiorino ulteriormente, ma non ne consente una ripresa.
Dallo svaso di Rio Pusteria del 2019, durante il quale nell’Isarco sono stati annientati praticamente tutti gli avannotti di temolo e gran parte degli avannotti di trota, cioè su una lunghezza di 60 chilometri di fiume fino a Bolzano, molto si è mosso. In seguito ad una mozione del consiglio provinciale (112/19 – 03.06.2019) ovvero all’ relativo emendamento sostitutivo (15.01.2020), Alperia ha avviato un progetto pilota di dragaggio dei bacini di Fortezza e Colma (estate 2020), che per quanto riguarda l’ecologia dei pesci è stato successo. Lo svaso “classico” del bacino di Fortezza (luglio 2021) si è poi svolto con prescrizioni ancora più rigide tali da garantire la sopravvivenza di almeno una parte degli avannotti. Anche per lo svaso del bacino di Rio Pusteria previsto per il 2023 l’Unione Pesca Alto Adige parteciperà al Tavolo degli esperti per la gestione dei sedimenti sostenendo le autorità affinché proseguano per la via intrapresa.
D’altra parte, il costante miglioramento della sicurezza idraulica offre grandi opportunità per i popolamenti ittici e l’ecologia delle acque nel suo complesso. Con un ampliamento su larga scala dei principali fiumi come l’Adige si potrebbero prendere più piccioni con una fava: protezione dalle inondazioni (in combinazione con aree di ritenzione da designare), tutela delle acque e conservazione delle specie attraverso la valorizzazione del paesaggio fluviale e infine, un contributo dell’agricoltura all’ecologizzazione dei fondivalle. L’Unione Pesca si adopererà a preparare e presentare una proposta concreta in tal senso.
La digitalizzazione “nella pesca” invece continua ad essere non pervenuta e rispetto ad altre realtà purtroppo l’Alto Adige è pesantemente in ritardo: le licenze di pesca e i permessi di pesca devono ancora essere compilate in modo analogico e i risultati dei rilevi ittici dell’Ufficio Caccia e Pesca sono accessibili solo con difficoltà. I dati riguardanti le concessioni di derivazione delle acque poi non sono ancora accessibili al pubblico e i dati delle stazioni di misura delle portate dei corsi d’acqua altoatesini sono consultabili solo per 7 giorni.
Nel suo discorso, il presidente Heiss ha anche evidenziato il diritto di esistenza della pesca ricreativa all’interno della società moderna e ha esortato i pescatori ad essere più orgogliosi nel confronto con gli altri. Secondo Heiss, i pescatori sono quel gruppo di fruitori che sono in contatto quotidiano con la natura di fiumi, torrenti e laghi, e sono i primi a notare quando qualcosa non va. I pescatori sono nei fatti i più importanti paladini di tutto ciò che accade sotto la superficie dell’acqua. Così, la rivendicazione e l’immagine di sé dell’UPAA coincidono in larga misura con le aspettative che la società moderna ha nei confronti dei fruitori delle risorse naturali.
“L’Unione Pesca Alto Adige dà un contributo significativo alla gestione ecologica delle nostre acque“, ha sottolineato durante l’assemblea Arnold Schuler, in qualità di assessore di competenza. Attualmente è in fase di elaborazione una nuova legge che si concentra sull’ecologizzazione degli ambienti acquatici, ha informato l’assessore provinciale, che ha anche affrontato il problema della riduzione dei popolamenti ittici in provincia: “Il Centro di Tutela Specie Acquatiche sta già dando un prezioso contributo contro il declino delle specie di pesci e gamberi autoctoni, ma è necessario adottare ulteriori misure insieme all’Unione Pesca e all’ufficio provinciale competente”, ha concluso Schuler.
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