Alto Adige
Approvato dalla Giunta il «Piano provinciale della mobilità 2035»: obiettivo meno auto
Si è trattato di un processo partecipativo iniziato nel 2022 che ha segnato il punto di partenza per l’elaborazione del Piano provinciale per la mobilità sostenibile. 5500 altoatesini hanno partecipato al sondaggio online e in sei incontri con i rappresentanti di vari gruppi di interesse, Comuni e Comunità comprensoriali, sono state sondate le esigenze di mobilità degli altoatesini.
Sulla base dei risultati di questa indagine il Dipartimento per le infrastrutture e la mobilità, insieme a tecnici ed esperti di mobilità come Stefano Ciurnelli, ha sviluppato il “Piano provinciale per la mobilità sostenibile 2035″.
La preparazione del “Piano regionale per la mobilità sostenibile 2035” offre ora all’Alto Adige l’opportunità di candidarsi a diversi Fondi europei come il FESR, il FSE ed il FSC. Gran parte dei Fondi europei viene già utilizzata oggi. Entro il 2026, quindi, in Alto Adige saranno utilizzati circa 700 milioni di euro per l’attuazione dell’#AltoAdigePlan. Inoltre, il Piano provinciale per la mobilità sostenibile intende definire la strategia per il raggiungimento degli obiettivi climatici e contribuire alla pianificazione della mobilità inclusiva del futuro.
Gli aspetti fondamentali del Piano
“Il Piano si concentra su sette questioni fondamentali che dovrebbero contribuire a una mobilità più sostenibile” spiega l’assessore provinciale alla mobilità, Daniel Alfreider. Il potenziale maggiore è rappresentato dal trasferimento del traffico su rotaia e in bicicletta, motivo per cui, secondo il Piano, la mobilità su rotaia e in bicicletta dovrebbe essere pressoché raddoppiata. Allo stesso modo, cambiare il mezzo di trasporto diventerà ancora più facile grazie al miglioramento degli hub di mobilità.
Anche la digitalizzazione svolge un ruolo centrale nel nuovo #AltoAdigePlan. Ad esempio, il pagamento dei trasporti pubblici e la prenotazione di interi pacchetti di mobilità saranno ulteriormente semplificati. Inoltre, la digitalizzazione aiuta a riconoscere e comprendere i flussi di traffico e quindi a controllare e indirizzare meglio questi flussi di mobilità in aree sensibili come le Dolomiti.
“Il nostro obiettivo è far sì che l’auto non sia più il mezzo di trasporto numero uno per gli altoatesini“, sottolinea l’assessore. Per quanto riguarda le infrastrutture stradali, l’attenzione è rivolta alla resilienza. Anche le questioni di trasporto sovraregionali e transnazionali, come l’asse del Brennero, si riflettono nell’#AltoAdigePlan. Ad esempio, l’asse del Brennero diventerà il Corridoio Verde Digitale del Brennero, in modo che le città lungo il corridoio siano meno inquinate.
Grandi investimenti
“Raggiungeremo una mobilità sostenibile cambiando il nostro comportamento in materia di mobilità e attraverso nuove infrastrutture, soprattutto per la ferrovia e la bicicletta. Ciò richiede grandi investimenti, che stiamo finanziando con Fondi dell’Unione Europea, dello Stato e del bilancio provinciale“, afferma l’assessore provinciale. La mobilità di ogni individuo continuerà ad aumentare e la tecnologia cambierà rapidamente. È quindi opportuno essere soggetti attivi del cambiamento adattando ed adeguando costantemente le nostre infrastrutture“.
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