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Economia e Finanza

Appalti pubblici, scatta la rivoluzione “Sblocca-cantieri”

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Arriva a tre anni esatti dall’entrata in vigore del nuovo Codice nazionale per gli appalti di lavori, servizi e forniture – diventato operativo il 19 aprile 2016 – la controriforma degli appalti voluta dal governo M5S-Lega, nel tentativo di far ripartire piccole e grandi opere intrappolate nella morsa di burocrazia, sciopero della firma dei funzionari pubblici, difficoltà di programmazione e progettazione delle amministrazioni, scarsa capacità di dare attuazione ai pilastri della riforma di tre anni fa, rimasta largamente sulla carta.

Il decreto Sblocca-cantieri, subito pubblicato in Gazzetta per compensare i ritardi seguiti al primo varo – spiega Marco Scrinzi, responsabile della CNA Costruzioni Trentino Alto Adige – apporta ben 81 correzioni ai 216 articoli del Codice: un tornado di modifiche che ora dovranno essere digerite dalle stazioni appaltanti e dalle imprese, in attesa che prenda forma il nuovo regolamento unico attuativo.

Nel frattempo l’ACP (l’Agenzia provinciale per i procedimenti e la vigilanza in materia di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture), muovendosi con incredibile tempestività, ha già aggiornato le numerose stazioni appaltanti presenti sul territorio inviando informazioni e i nuovi disciplinari di gara”.






Secondo la CNA regionale “l’intervento legislativo presenta zone di luce e di ombre. La semplificazione, tanto auspicata, è garantita solo in parte mentre si riduce la capacità di concorrenza delle imprese più piccole. Non c’è nessun intervento per rendere più pregnante l’obbligo di suddivisione in lotti delle opere, costringendo ancora gli artigiani e le PMI nel ruolo di meri subappaltatori.

C’è inoltre il pericolo che la possibilità discrezionale di decidere le percentuali di subappalto, da parte delle stazioni appaltanti, penalizzi ulteriormente tutti gli operatori economici”.

Claudio Corrarati, presidente della CNA Trentino Alto Adige, commenta: “Sarà interessante vedere se le Province di Bolzano e Trento intenderanno legiferare in maniera autonoma, o si adegueranno alle nuove visioni governative. Attendiamo, con interesse, qualche pronunciamento da parte della politica“.

Tra le principali novità per le imprese il Regolamento unico da varare entro 180 giorni, in sostituzione delle troppe linee guida dell’ANAC, che frastornavano e disorientavano i vari funzionari delle stazioni appaltanti.

L’istituzione di commissari straordinari di stretta nomina governativa per sbloccare le opere e l’appalto integrato libero fino al 2021: le stazioni appaltanti avranno più di due anni e mezzo di tempo per approvare progetti fino al livello definitivo e mandarli in gara senza nessun altro dei paletti attualmente previsti.

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