Alto Adige
Anche bar e ristoranti ad alto rischio: le ipotesi sull’apertura con pareti in plexiglass
Dopo parrucchiere, barbieri ed estetiste ad essere ad alto rischio rischio è anche il comparto della ristorazione.
Alcuni bar e ristoranti hanno optato per la consegna a domicilio, ma pur essendo un servizio richiesto, non risolve di certo i problemi di liquidità.
La situazione più complessa è per le attività stagionali, ma anche per quelle annuali, pensare di mettersi in gioco dopo la metà di maggio è una possibilità da molti giudicata inopportuna e quindi la tendenza sembra essere quella di lavorare per una riapertura autunnale.
Del resto aprire vorrebbe dire assumere personale, acquistare le scorte alimentari senza nessuna certezza di poter servire la clientela.
Se poi fino ad agosto gli spostamenti dovessero essere limitati nell’abito della provincia di residenza, puntare solo sul turismo locale, potrebbe non essere strategico.
In questo contesto potrebbero essere favorite le attività a gestione famigliare, però con quali regole?
Al momento si parla solo di ipotesi per le quali potrebbero essere avvantaggiati quei bar e ristoranti che abbiano a disposizione plateatici e giardini ed in questi casi la tassa per l’occupazione del suolo pubblico, andrebbe cancellata.
Giocando sugli spazi all’aperto sarebbe possibile mantenere le distanze richieste tra un tavolo e l’altro (si ipotizza da un minimo di 1 metro ad un massimo di 4) ed anche l’affluenza del pubblico potrebbe essere controllata meglio. Ma questo vorrebbe dire dimezzare i tavoli e quindi anche il servizio.
Per le sale interne i tavoli dovrebbero essere divisi da pareti in plexiglass che di fatto impedirebbero le tavolate, ma resta da definire la distanza minima tra i commensali seduti uno di fronte all’altro.
Di certo a poter essere servito, sarà un numero decisamente inferiore di clienti e quindi anche gli incassi saranno proporzionali.
Comunque ancor prima di pensare alla riapertura, sarebbe indispensabile avere delle linee guida per capire i costi necessari per adattare i locali alle nuove esigenze.
Solo così ogni operatore potrà valutare l’opportunità di riaprire nell’immediato oppure puntare su tempi medio lunghi.
A venire incontro ai pubblici esercizi la notizia confermata dal Governatore Fugatti ieri sera: il 24 aprile sarà votato un disegno di legge che prevede dei contribuiti a fondo perduto a tutte le aziende trentine.
È un grande passo che tutti sperano faccia anche il governo statale per così far assorbire alle partite iva il durissimo colpo subito dal coronavirus.
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