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Economia e Finanza

All’Italia il primato europeo per l’evasione fiscale sull’Iva: non pagati 26 miliardi di euro

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In totale, nel 2020, gli Stati dell’Unione Europea avrebbero perso 93 miliardi per mancata riscossione dell’Iva, di cui almeno un quarto per frode. In testa alla classifica l’Italia, bollata come la peggiore, con una mancanza di 26 miliardi di euro. Sul podio anche Francia (14 miliardi ) e Germania (11 miliardi).

Visto i dati allarmati, la Commissione Europea avrebbe deciso di intervenire per cercare di recuperare il più possibile. “In questi tempi difficili, le finanze pubbliche hanno bisogno di entrate fiscali solide e prevedibili e i cittadini chiedono equità fiscale e un’azione decisa contro la frode fiscale e l’evasione fiscale“, ha spiegato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni.

Da Bruxelles, viene proposto un pacchetto ancora da approvare, che prevede tre azioni principali per contrastare tale fenomeno: obbligo per le piattaforme di affitto brevi e trasporti di riscuotere l’Iva dai fornitoriintroduzione fatturazione elettronica per transizioni transfrontaliere e registrazione unica dell’Iva in tutti gli stati europei.






Con queste azioni, Bruxelles conta di recuperare circa 18 miliardi di euro l’anno nei prossimi dieci anni. “Il reato di frode in materia di Iva è possibile perché l’attuale dichiarazione Iva è semplicemente troppo lenta. Le informazioni sul commercio intra-Ue a volte arrivano mesi dopo una transazione“, ha ammesso Gentiloni.

Non solo, ma l’Unione prevede che solo con il passaggio alla fatturazione elettronica europea si possano recuperare 11 miliardi di euro l’Iva l’anno, permettendo alle imprese di risparmiare 4 miliardi di euro.

Secondo Gentiloni inoltre, la proposta punta ad eliminare l’enorme disparità di trattamento, rendendo la piattaforma responsabile della riscossione dell’Iva dovuta laddove il fornitore non provveda in maniera autonoma.

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