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Economia e Finanza

Alitalia: a rischio gli stipendi e controlli dall’Antitrust europea per la nuova ITA

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Stipendi a rischio se nei prossimi mesi non dovessero cambiare le condizioni economiche di mercato: è l’allarme lanciato dal commissario Straordinario di Alitalia, Giuseppe Leogrande che durante un incontro con i sindacati ha prospettato uno scenario piuttosto nero.

Si parla infatti, della stessa tenuta finanziaria dell’azienda che già a dicembre è stata costretta a pagare in ritardo gli stipendi. Il tutto naturalmente aggravato dalla perdurante crisi pandemica e dall’instabilità dell’attuale quadro politico.

L’attuale crisi di governo toglierebbe certezze sui tempi di nascita di Italia Trasporto Aereo ( ITA), la nuova compagnia che secondo le previsioni dovrebbe partire il prossimo aprile. Una compagnia più piccola, con la metà dell’attuale flotta e circa 5 mila dipendenti a fronte degli attuali 11 mila, oltre la metà dei quali attualmente in cassa integrazione.






Un’eventuale slittamento di Italia Trasporto Aereo, creerebbe enormi problemi all’amministrazione di Alitalia che deve preservare le risorse economiche, garantendo la continuità aziendale fino alla partenza della nuova attività.

Per questo motivo, i 73 milioni erogati dalla Stato a fine anno non bastano per garantire continuità e diventa indispensabile ricevere la seconda tranche di aiuti da 77 milioni prevista nel decreto rilancio e ottimizzare l’applicazione della cassa integrazione a rotazione del personale che va regolata sulle previsioni di traffico aereo dei prossimi mesi.

Durante la conferenza, Giuseppe Leogrande ha anche smentito che siano state avviate procedure di bandi di gara per la vendita del marchio e degli slot. L’intenzione infatti, è cercare di preservare l’unità degli asset aziendali, il tutto mentre la Commissione Europea si prende altro tempo per dare il via libera alla nascita della nuova compagnia.

Bruxelles vuole infatti chiarimenti su molti aspetti dell’operazione, a partire  dalle stime per il futuro, il perché non sia stata fatta gara per la cessione degli Asset di Alitalia e le condizioni del personale, altrimenti sarebbe difficile evitare una procedura per aiuti di Stato. L’aggravante che è ancora attesa sarebbe per due prestiti ponte da 400 e 900 milioni concessi dal Governo ad Alitalia. Prestiti sui quali l’antitrust europeo ha aperto due indagini per possibili aiuti di Stato illegali.

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