Alcol: gli altoatesini sono in salute, ma è alta la quota di “binge drinker”.

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L’85% della popolazione in Alto Adige dichiara di essere in ottima o buona salute, ma il 33% è affetto da almeno una malattia cronica.

I dati sono dell’istituto di ricerca e statistica provinciale Astat in occasione della Giornata Mondiale della Salute, che si celebra il 7 aprile.

Tra questi, anche il fatto che sebbene gli altoatesini siano più sportivi e in forma rispetto alla media nazionale (il 65% della popolazione altoatesina pratica sport, il 46% in modo continuativo), a loro si attribuisce tuttavia il triste primato per alcuni comportamenti riguardanti il consumo di alcol.

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Il 47% dei cittadini si è infatti sottoposto nell’ultimo anno a visite mediche specialistiche e il 10% si è recato al pronto soccorso negli ultimi tre mesi.

Il fenomeno preoccupante è anche quello del “binge drinking“, ovvero “abbuffata di alcolici”, in aumento a livello territoriale.

Il bere fino a ubriacarsi indica l’assunzione di 5 o più bevande alcoliche in un intervallo di tempo molto ristretto (indicativamente 2-3 ore). Il fenomeno si traduce in un’immediata ubriacatura, con perdita del controllo.

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Il binge drinking è espressione di una moda giovanile, particolarmente diffusa tra i ragazzi di 18-24 anni. Inoltre, questo modello di consumo di alcolici può associarsi al compimento di reati, comportamenti violenti e tentativi di suicidio.

In ogni caso, questa abitudine è considerata uno dei maggiori problemi di salute attuale anche a livello locale sia per l’abbassamento della percezione del rischio correlata all’ubriacatura, sia per le conseguenze dell’intossicazione alcolica acuta che ne risultano.