Benessere e Salute
Agosto, mese delle stelle cadenti: bisogni o desideri?

“Seconda stella a destra, questo è il cammino…” L’isola che non c’è (Edoardo Bennato).
Anche se ormai è trascorsa una settimana dalla Notte di San Lorenzo (una delle più magiche dell’estate) la voglia d’esprimere desideri non svanisce mai. Lo spettacolo delle stelle cadenti nel calendario è segnato il 10 agosto. In realtà lo si può ammirare già tra l’8 e il 15 agosto, con un picco fra il 12 e 13.
La tradizione delle stelle cadenti (o “lacrime di San Lorenzo”) ha origini antiche ed unisce astronomia e religione.
Il giovane diacono fu arso vivo e le stelle cadenti simboleggerebbero i carboni ardenti.
Oggi sappiamo che quelle che vediamo sono le Perseidi, un insieme di meteore proveniente da una zona del cielo detta costellazione di Perseo. Il fenomeno è causato da polveri di ghiaccio lasciate dietro di sè dalla cometa Swift-Tuttle; queste meteore s’incendiano e svaniscono quando entrano nell’atmosfera terrestre.
Bisogni o desideri? Spesso confondiamo il loro significato e li usiamo come sinonimi. Frequentemente il “bisogno” diventa più importate (“bisogno di cibo/dormire/…”) e il “desiderio” sembra essere qualcosa di più superfluo. Entrambi sono però ugualmente importanti!!
Capiamo meglio le differenze:
– tutti noi nasciamo con bisogni (es: fame, sete, sonno, etc), che vengono soddisfatti mediante il corpo.
– anche il desiderio è una mancanza, ma ha un’origine diversa. Parliamo qui di un vissuto, un processo,un’azione psichica. Nasce e rimane fino a quando non viene soddisfatto. Desiderare = tendere verso.
Essi sono svariati (e segreti). Non tutti hanno accesso alla nostra coscienza, rimanendo nella parte più oscura e meno conosciuta: l’inconscio (e talvolta vengono rimossi). Alla lunga però, ciò che non ha la forza o coraggio d’emergere ed arrivare alla nostra coscienza, può diventare “scomodo/doloroso/..”, tendendo quindi a manifestarsi con sintomi e “SOS” dell’anima.
Qual è la nostra paura più grande? Quella di sbagliare e quindi di essere giudicati/non apprezzati/i/… Le radici di tutto ciò sono profonde e risalgono ai primi anni di vita, quando il bambino instaura con la figura di riferimento un legame relazionale (teoria dell’attaccamento; Bowlby). La paura non è sbagliata e non
è qualcosa da cui fuggire o da demonizzare.
Come afferma Ekman, uno degli psicologi americani tra i più importanti del ventunesimo secolo, è un’emozione primaria, insieme a: gioia, rabbia, tristezza, disgusto e sorpresa (chi ha figli o nipoti avrà sicuramente visto “Inside Out”) ed è fondamentale: ci spinge all’azione, aiutandoci ad affrontare le situazioni.
Con le emozioni, molto sta nel saperle gestire ed integrare nel nostro vissuto, senza diventarne succubi.
Quindi… spesso non sbagliamo, ma temiamo di farlo! Immaginandolo realizziamo la nostra paura più grande, commettendo quindi errori. Spesso crediamo di sbagliare a causa di una scarsa autostima che “indirizza” in modo sbagliato i nostri pensieri e ciò che sentiamo.
Impariamo a cadere dalle stelle. Dopotutto cadere non è così brutto… Per esempio, i pallavolisti si tuffano per salvare una palla e si rialzano senza troppi lividi. Possiamo imparare che è possibile sbagliare e che ciò non è una condanna! Infatti, non significa per forza fallimento, sconfitta o rinuncia.
Dovremmo iniziare ad accettare di cadere e, quando capita, rialzarsi, rendendoci conto che è possibile farlo senza troppa difficoltà. Quindi… proseguire a testa alta.
Ecco 5 punti da cui cominciare a riflettere per poter camminare su qualsiasi sentiero senza lasciarsi bloccare dalla paura di cadere: fa parte del gioco; sbagliare una (o più volte) non significa farlo sempre; ci può insegnare qualcosa; nessuno dice che dobbiamo eccellere; mai smettere di provare.
Anche dopo il 10 agosto troviamo sguardi sognanti rivolti verso il cielo nella speranza d’incrociare una stella cadente. Sogni rinchiusi in un cassetto in attesa di qualcosa che li possa magicamente realizzare. Cerchiamo di guardare il cielo con coraggio e chiedere cose audaci ma realizzabili.
Buona estate e buoni desideri!
Il contributo per La Voce di Bolzano e della Dr.ssa Martina Valentini, Psicologa e psicoterapeuta
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