Aggrediti e feriti degli agenti durante un intervento. Arrestato 29enne

Gli Agenti della Polizia di Stato in servizio alla Squadra Mobile di Bolzano, ieri in serata, hanno arrestato un 29enne pluripregiudicato bolzanino, in esecuzione di un Ordine di Carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Bolzano.

Il giovane deve scontare 1 anno e 7 mesi di reclusione a seguito della condanna definitiva emessa dal Tribunale di Bolzano per resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale, lesioni personali volontarie, danneggiamento, evasione e porto d’armi abusivo.

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Due anni orsono, entrando nel dettaglio, il pregiudicato aveva reagito violentemente contro i Poliziotti intervenuti in via Sassari dopo la richiesta d’intervento effettuata da alcuni vicini di casa alla Centrale Operativa della Questura. Benché si trovasse agli arresti domiciliari, assieme ad un complice, il giovane stava molestando e provocando i residenti dello stabile.

All’arrivo delle pattuglie della Squadra “Volanti” della Questura, il 29enne aveva iniziato ad aggredire gli Agenti, dapprima verbalmente e poi fisicamente, provocando il ferimento di uno di essi.

Dopo essere stato rintracciato nell’abitazione della madre, l’uomo è stato dapprima condotto negli Uffici della Questura, poi arrestato e scortato nella Casa Circondariale di Bolzano per l’espiazione della pena.

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Considerata la gravità e la persistenza dei comportamenti posti in essere dal condannato, il Questore di Bolzano Paolo Sartori, dopo aver attivato la Divisione Anticrimine della Questura, ha disposto l’avvio della procedura finalizzata all’emissione della Misura di Prevenzione Personale della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza.

“La ricerca, l’individuazione e l’arresto dei latitanti rappresenta una delle priorità nelle azioni operative della Polizia di Stato – ha commentato il Questore Sartori –, ed è finalizzata a rendere esecutive le Sentenze di condanna emesse dalla Autorità Giudiziaria, assicurando alla Giustizia soggetti che rifiutano di rispettare le leggi del nostro Paese e mettendoli in condizione di intraprendere un percorso rieducativo che possa, una volta espiata le pena, consentir loro di reinserirsi nella collettività.”