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Alto Adige

Abiti e alloggi non idonei per i braccianti bulgari, denuncia per un’azienda di Laives

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I carabinieri di Bolzano dallo scorso luglio hanno svolto numerosi controlli senza preavviso in aziende agricole delle zone di Bolzano, Terlano, Appiano, Laives e Tesimo. I militari dell’Arma sono intervenuti direttamente all’interno degli appezzamenti di terreno dove lavorano i braccianti per la verifica dei contratti di lavoro e del rispetto delle norme sulla sicurezza e sulla prevenzione del contagio.

Nel complesso tra Appiano, Tesimo, Terlano e Bolzano sono stati controllati 120 lavoratori, 18 veicoli e 15 aziende agricole. Lo scorso 2 settembre è toccato ad una ditta di Laives che non aveva fornito l’abbigliamento adeguato ai propri collaboratori impegnati nella raccolta delle mele a Bolzano e Terlano.

I lavoratori, cinque braccianti agricoli di nazionalità bulgara impegnati in attività lavorativa dalle otto del mattino alle quattro del pomeriggio, con relativa pausa pranzo, non avevano inoltre la possibilità di usufruire sul posto di servizi igienici.






Da un successivo sopralluogo effettuato nei loro alloggi il 29 settembre, è emerso che le camere utilizzate non erano idonee poiché poste all’interno di un seminterrato, i cui muri apparivano vistosamente anneriti dall’umidità e in cui erano presenti numerose tubature “a vista” e un unico lavabo per tutti i lavoratori presenti sia di sesso maschile, che femminile.

Gli imprenditori agricoli sono stati quindi denunciati per il reato di “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro” e per violazioni sulle norme relative alla sicurezza sul posto di lavoro.

Ad un altro imprenditore agricolo è anche stata contestata la violazione delle norme anti-COVID con una sanzione amministrativa pecuniaria.

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