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“A Capodanno, lasciate esplodere i sensi, i fuochi d’artificio fateli a letto!”

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Milano, 28 dicembre 2024 – Con l’avvicinarsi del Capodanno, l’atmosfera di festa si accende tra luci, musiche e l’eterna sfida tra panettone e pandoro. Ma tra le tradizioni più attese, ce n’è una che ogni anno lascia dietro di sé un bilancio tutt’altro che festoso: i botti e i fuochi d’artificio. Per molti, un momento di gioia e spettacolo; per altri, una fonte di pericoli, tra incidenti, traumi e conseguenze devastanti per gli animali.

Proprio per contrastare questa pratica, LNDC Animal Protection ha lanciato una provocatoria campagna che strizza l’occhio al celebre slogan degli anni Sessanta “Fate l’amore, non fate la guerra”. L’invito? Lasciate da parte i botti e dedicatevi a momenti di piacere più sicuri e rispettosi, per festeggiare davvero in pace e armonia.

“Quest’anno abbiamo scelto un messaggio diverso, ironico ma profondamente significativo”, spiega Piera Rosati, Presidente di LNDC Animal Protection. “Viviamo in un mondo già segnato da guerre e distruzione. Per questo, almeno durante le festività, chiediamo che ci si dedichi a ciò che è bello, sano e rispettoso, lasciando i botti nel passato. Le esplosioni ricordano in modo inquietante quelle della guerra, e i danni che provocano non sono meno gravi: feriti tra le persone, animali traumatizzati e disorientati, e un ambiente che ne esce segnato. Vogliamo che Natale e Capodanno siano momenti di pace, non di paura”.

L’appello di LNDC non si limita agli effetti sugli esseri umani. Se per molti i fuochi d’artificio sono simbolo di festa, per gli animali domestici e selvatici rappresentano un incubo. Il rumore assordante disorienta, spaventa e, in alcuni casi, può portare a reazioni fatali. Nelle notti di festa, infatti, non è raro che i veterinari debbano soccorrere cani e gatti colpiti da crisi di panico, mentre gli animali selvatici, spaventati, rischiano di ferirsi o di morire.

“Dedichiamoci a esplosioni di gioia e di emozioni, non di petardi”, continua Rosati. “Prendiamoci cura di noi stessi e degli altri, siano essi umani o animali. Solo così potremo dire di aver celebrato davvero”.

L’invito, quindi, è chiaro: rinunciare a una tradizione pericolosa e abbracciare un modo di festeggiare più consapevole, rispettoso e anche creativo. Perché, in fondo, la vera festa non ha bisogno di rumori assordanti, ma di gesti che portino serenità.



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